Lo zucchero come causa dell’infiammazione: cosa dicono gli studi
Lo zucchero è un elemento fondamentale della dieta: il nostro organismo necessita di zuccheri principalmente per ottenere l’energia necessaria a tutte le attività e per i processi metabolici.
Tuttavia, il consumo eccessivo di zuccheri può essere dannoso per la salute: le principali conseguenze portate dall’eccesso di questa sostanza sono l’aumento di peso e l’aumento dei valori della glicemia nel sangue, oltre che le carie dentarie e il rischio di patologie cardiache.
Oltre a ciò, gli studi scientifici sembrerebbero dimostrare che esiste una relazione anche con l’infiammazione, con rischio di peggioramento delle patologie croniche di tipo infiammatorio.
Il ruolo dello zucchero nell’alimentazione
Lo zucchero svolge un ruolo importante nell’alimentazione, poiché fornisce energia immediata al corpo sotto forma di glucosio.
Gli zuccheri si possono suddividere in due grandi gruppi, sulla base della loro struttura chimica.
- Gli zuccheri semplici, o carboidrati semplici, sono quelli composti da una sola molecola (monosaccaridi) o da due molecole (disaccaridi).
- Gli zuccheri complessi sono invece formati da catene di più molecole di zucchero legate assieme.
Gli zuccheri semplici, in particolare i monosaccaridi, vengono assimilati più rapidamente e danno energia immediata all’organismo. Invece, gli zuccheri complessi richiedono un tempo maggiore per essere digeriti e forniscono energia più a lunga scadenza.
Il glucosio, il fruttosio e il galattosio sono zuccheri semplici monosaccaridi, mentre il saccarosio, ottenuto dall’unione di glucosio e fruttosio, il lattosio e il maltosio sono zuccheri semplici disaccaridi. Si tratta dei principali dolcificanti che si utilizzano per le bevande o per i dolci: sebbene in alcune circostanze siano utili per l’apporto immediato di energia che possono offrire, possono influire negativamente sulla salute se consumati in quantità eccessive o troppo frequentemente.
Gli zuccheri complessi si trovano negli alimenti, in particolare nei carboidrati come cereali, pane, pasta, riso, patate e legumi. Questi tipi di alimenti sono fondamentali per una dieta sana e nutriente, specialmente per i bambini e i ragazzi durante la crescita e per gli anziani, tuttavia, devono essere bilanciati con proteine e grassi sani. Oggi, per l’assunzione di carboidrati, si tende a consigliare alimenti integrali ricchi di fibre che forniscono il quantitativo di energia sufficiente senza danneggiare la salute.
Perché lo zucchero può aumentare l’infiammazione
I ricercatori hanno tentato di dare una spiegazione a questo fenomeno analizzando gli effetti provocati dagli zuccheri sulla produzione di acidi grassi liberi nel fegato. Durante il processo metabolico, la digestione degli acidi grassi liberi può innescare la produzione di composti che favoriscono l’infiammazione. Gli zuccheri trasformati, infatti, innescano il rilascio di sostanze infiammatorie chiamate citochine.
Alcuni studi porterebbero a pensare che ci sia una differenza tra i vari tipi di zucchero, per esempio che il fruttosio potrebbe provocare una maggiore infiammazione rispetto al glucosio. Tuttavia, i risultati delle diverse ricerche non sempre hanno ottenuto gli stessi risultati, pertanto, saranno necessari degli ulteriori approfondimenti per chiarire il rapporto tra i diversi tipi di zuccheri e l’infiammazione cronica.
Oltre allo zucchero, secondo l’Arthritis Fundation[4], sono numerosi i cibi a cui è importante fare attenzione per prevenire l’infiammazione cronica:
- Grassi saturi, i quali darebbero luogo all’infiammazione del tessuto grasso.
- Grassi insaturi, come quelli che si trovano nei cibi come i fast food, le patatine, le merendine, i surgelati, etc.
- Acidi grassi omega 6 che si trovano negli oli di semi, se in quantità eccessiva.
- Carboidrati eccessivamente raffinati, come pane, pasta, etc.
- Gli alcolici, se consumati senza moderazione.
Sebbene non ci sia una dieta specifica per chi soffre di patologie croniche infiammatorie, un’alimentazione sana ed equilibrata, ricca di pesce, verdure e olio d’oliva, come la dieta mediterranea, risulta essere importante per il controllo del dolore e la prevenzione dell’infiammazione cronica.