Timoma, un tumore dalla doppia faccia
Il timoma è una forma di tumore che colpisce il timo, che per chi non ne conoscesse l’esistenza è un piccolo organo che si trova inserito nella parte alta del torace dietro lo sterno.
Il Timo è essenziale sia prima di nascere che durante tutta l’infanzia, in quanto è l’organo responsabile della produzione dei linfociti, globuli bianchi che aiutano l’organismo a eliminare le infezioni.
Come si presentano i tumori del Timo
Il timoma e i carcinomi timici sono tumori piuttosto rari, che derivano dall’ammalarsi delle cellule epiteliali che fanno da rivestimento al timo. Non vi sono età specifiche in cui si possa essere più o meno soggetti, ma possono sorgere in qualsiasi momento. Analizzando i dati statistici basati sugli ultimi 10 anni, si può dire che con una frequenza più alta si presentano dopo i 50 anni, e non vi è una particolare differenziazione tra il sesso maschile e quello femminile.
Ciò che differenzia il timoma e il carcinoma timico è il decorso della malattia, che sarà diverso e più o meno invasivo sull’organismo umano. Le cellule tumorali nel caso del timoma somigliano molto a quelle normali del timo, hanno una crescita lenta e raramente arrivano a diffondersi fuori dall’organo interessato. Più seria è invece la situazione che riguarda il carcinoma timico, dove le cellule sono molto diverse da quelle del timo, hanno una crescita decisamente più rapida e hanno la tendenza piuttosto frequente nel diffondersi alle altre aree del corpo.
È evidente dunque, la differenza tra le due patologie. La prima, ovvero il timoma, sarà chiaramente più facile da operare, quindi un problema meno pericoloso rispetto all’altro. Il carcinoma timico è invece difficile da affrontare, specialmente se ha già raggiunto la fase in cui è fuoriuscito dal timo. Per tale patologia diviene quindi fondamentale il fattore tempo, ovvero scoprire il tumore quando ci sia la possibilità di intervenire tempestivamente.
Accertamento, terapia e guarigione
L’accertamento del timoma o del carcinoma del timo è una diagnosi che viene fatta sulla base di una serie di specifici controlli:
- La visita medica
- Le indagini radiografiche
- Il prelievo di una quantità di piccole dimensioni della massa tumorale.
Per quanto riguarda il terzo punto, la massa tumorale verrà poi analizzata a fondo attraverso l’uso di uno strumento specifico come il microscopio (esame conosciuto con il termine biopsia).
Una volta che sono stati fatti gli accertamenti e si abbia la certezza di essere davanti a una delle due patologie, la terapia più frequente è quella di ricorrere alla rimozione chirurgica del tumore. Oltre a questo, vi sono altre possibilità che sono quelle tipiche di altre patologie tumorali:
- La radioterapia
- La chemioterapia
- La terapia ormonale
La probabilità di guarigione è forse l’aspetto più complesso, perché nonostante si proceda con le terapie sopra descritte, l’eliminazione completa dipende da due fattori essenziali. In primis la localizzazione esatta del timoma o del carcinoma mimico, poi dal livello a cui è arrivata la di diffusione del tumore nell’organismo. Un altro aspetto che influisce in maniera significativa sulle possibilità di guarigione sono le condizioni generali di salute del malato.
Il timoma come altri tumori richiede un’accurata prevenzione
Abbiamo visto che quando ci si trova di fronte ad un tumore, come nel nostro caso il timoma o un carcinoma timico, sia essenziale arrivare in tempo per eliminarlo e non subire altre complicazioni. Per questo motivo rimane importante la prevenzione, e la migliore strada ad oggi è quella di procedere con i controlli periodici, con una cadenza regolare di una volta l’anno (due volte sarebbe ancora meglio).
In questo modo si può innanzitutto capire se nel nostro organismo qualcosa non va, e attraverso una serie di controlli specifici e l’osservazione dei sintomi generali arrivare a prendere per tempo l’insorgere di un tumore. È fondamentale non prendere mai sottogamba la prevenzione e i controlli, perché sono la vera opportunità che abbiamo per superare l’insorgere della patologia.
Il dramma dietro al timoma che ha colpito Vincenza Sicari
“Ogni giorno che passa sto peggio, devo ringraziare tutti i miei amici e i familiari, perché se sono ancora viva è solo grazie a loro. Qualcuno mi dica di cosa sto morendo“. Questo è quanto dichiarato dalla trentasettenne atleta italiana che ha partecipato nel 2008 alla maratona olimpica di Pechino.
Oggi Vincenza si trova in ospedale. Dopo due anni di esami e l’asportazione di un Timoma, continua a stare male, non riuscendo a sapere quale sia adesso la patologia che la sta facendo soffrire. Il tumore che ha colpito il Timo della atleta olimpica era quello di tipo 1, ovvero quello che presenta una crescita delle cellule tumorali lenta e una difficile diffusione nell’organismo umano. Nonostante l’operazione sia stata fatta e il tumore asportato, continua a stare male. Ad oggi si sta chiedendo sei vi sia ancora qualcosa non visto attraverso le analisi a cui è stata sottoposta.