Sport per la prevenzione cardiovascolare: perché è importante
Che lo sport sia molto importante per la salute e, in particolare, per la prevenzione cardiovascolare, è ormai risaputo. Tuttavia, è importante capire quali siano le attività sportive più indicate sia per i soggetti sani sia per chi nel corso del tempo ha già avuto problemi circolatori.
Lo sport, infatti, a differenza di ciò che spesso si pensa, non è consigliato solo per chi sta bene, ma può rappresentare un ottimo alleato anche per chi è stato interessato da patologie cardiovascolari, come l’infarto.
In passato si tendeva ad escludere l’attività fisica per i cardiopatici, mentre ora si è scoperto che lo sport non è affatto dannoso, anzi può essere utile per migliorare le condizioni di salute[1].
In questo caso, si parla di prevenzione cardiovascolare secondaria: la prevenzione, in questi casi, ha la funzione di evitare il ripetersi di episodi dannosi per il cuore e per la circolazione.
Lo sport come metodo di prevenzione per la salute nei soggetti sani
Le malattie cardiovascolari rappresentano la causa principale di morte[2], soprattutto in Occidente. Stili di vita scorretti, sedentarietà, diete scorrette sono alla base dell’insorgere di patologie che interessano il cuore e l’apparato circolatorio.
Scegliere uno stile di vita sano è il metodo migliore per prevenire disturbi. L’attività fisica costante e regolare, alternando correttamente momenti di pausa e di recupero, permette di avere una migliore resa cardiovascolare e di regolare il metabolismo. Inoltre, l’attività sportiva serve a contrastare l’ipercolesterolemia e a ridurre l’ipertensione.
Gli sport consigliati per il benessere cardiovascolare
Secondo studi scientifici[3], alcuni sport sarebbero più consigliati a livello preventivo. La loro capacità di aumentare la resistenza e la forza cardiovascolare costituiscono i vantaggi principali:
- Sport di racchetta: tennis, badminton, squash e padel sono ottime attività per ridurre la tensione arteriosa e tenere sotto controllo il peso.
- Trekking ed escursionismo: a differenza degli sport di racchetta, hanno un’intensità più moderata e possono essere praticati anche da chi ha già avuto problemi cardiaci. In ogni caso, anche per le persone sane, la camminata aiuta ad aumentare la capacità cardiaca, aumenta l’ossigenazione dei tessuti e il ritorno venoso nei polmoni e nel cuore.
- Nuoto: anche gli sport d’acqua sono a basso impatto, pertanto permettono un aumento del consumo energetico senza pesare eccessivamente sul cuore. Inoltre, riducono il colesterolo e migliorano la coordinazione e l’elasticità muscolare.
Lo sport per chi ha avuto un infarto: è possibile?
A differenza di ciò che si pensava un tempo, anche se si sono avute patologie cardiovascolari, non è affatto sconsigliato fare sport. Al contrario, può essere un utile alleato in fase di prevenzione secondaria: ovvero, per evitare il ripetersi di eventi come l’infarto.
In questo caso, però, è opportuno seguire le indicazioni del medico curante o del preparatore atletico, che consiglieranno il tipo di attività migliore a seconda del caso specifico. A seconda della gravità della patologia di cui si soffre, infatti, potrebbero essere adatti sport diversi.
In linea generale, le attività fisiche indicate per la prevenzione cardiovascolare secondaria sono tutte quelle a basso impatto: in pratica le attività da prediligere sono quelle aerobiche.
Che cosa sono le attività aerobiche e perché prediligerle
Con attività aerobiche si intendono tutte quelle attività che si praticano a bassa intensità per un tempo prolungato.
Il fatto che questi sport siano a basso impatto fa sì che il cuore ne tragga benefici, senza subire eccessive sollecitazioni. Se condotta correttamente, con un allenamento costante, meglio se quotidiano, l’attività aerobica permette di migliorare la funzionalità cardiocircolatoria, aumentando gradualmente la frequenza cardiaca e la capacità respiratoria. Inoltre, se viene praticata per un intervallo di tempo sufficientemente lungo, contribuisce al consumo dei grassi di deposito e non solo degli zuccheri presenti nel sangue e nella muscolatura. Ciò significa che rappresenta un alleato nel contrasto dell’ipercolesterolemia e degli alti livelli di trigliceridi nel sangue.
Tra le attività aerobiche consigliate troviamo:
- Camminata[4]: è in assoluto lo sport migliore per le persone che soffrono di patologie cardiovascolari o metaboliche, in quanto ha un impatto molto basso. Sarà comunque opportuno regolare la propria andatura in modo da non essere sottoposti a uno sforzo eccessivo. Si potrà però gradualmente aumentare lo sforzo, sempre rimanendo nei limiti indicati dal proprio medico. La camminata è consigliata anche per chi ha subito infortuni articolari e deve riprendersi dopo uno stop. Infine, è adatta anche per le persone anziane in quanto i rischi di cadute sono contenuti.
- Bicicletta: anche la bicicletta è un ottimo sport aerobico, che può essere praticato con uno sforzo moderato. A differenza della camminata, può mettere maggiormente a rischio di cadute le persone anziane e, in quanto attività sportiva, deve essere valutata attentamente dal medico.
- Nuoto e sport d’acqua: assieme alla camminata, anche gli sport d’acqua come il nuoto sono poco rischiosi. In acqua, infatti, si elimina la forza di gravità e, sebbene gli esercizi implichino una buona attività muscolare che riattiva la muscolatura, impegna il cuore in modo non eccessivo e permette di bruciare i grassi. Inoltre, il rischio di infortuni è molto contenuto, tanto che questi sport sono consigliati anche per la riabilitazione in acqua.
- Ginnastica dolce, yoga e pilates: si tratta di tre attività che consentono di lavorare sulla muscolatura in modo dolce. Sono sport a basso impatto che possono essere svolti da tutti, anche da persone anziane, sovrappeso o poco avvezze allo sport.
L’attività fisica nella prevenzione delle patologie metaboliche
Oltre che per soggetti sani e per soggetti che hanno avuto patologie cardiovascolari, l’attività fisica è consigliata anche per la prevenzione secondaria di altre patologie come le malattie metaboliche.
Per i diabetici, per esempio, lo sport dovrebbe sempre essere inserito nella routine quotidiana: anche in questo caso, è opportuno avere alcuni piccoli accorgimenti, che permettono di ottenere i benefici dello sport senza rischi.
L’attività fisica, infatti, contribuisce ad abbassare i livelli della glicemia nel sangue: non è necessario diventare degli atleti, è sufficiente camminare un quarto d’ora al giorno, aumentando progressivamente di 5 minuti la durata della passeggiata fino ad arrivare anche a un’ora al giorno, se non ci sono controindicazioni del medico.
È importante non eccedere nello sforzo e accertarsi che, a seconda dell’età e delle condizioni fisiche, i battiti cardiaci durante l’attività non siano troppo elevati. In ogni caso sarà il proprio medico a indicare come organizzare le proprie camminate in sicurezza.
Fonti:
- Mortality reduction with physical activity in patients with and without cardiovascular disease, European Heart Journal, Volume 40, Issue 43, 14 November 2019, Pages 3547–3555
- Malattie Cardiovascolari, Ministero della Salute, Salute Della Donna
- Guideline for the Diagnosis and Management of Patients With Stable Ischemic Heart Disease: Executive Summary: A Report of the American College of Cardiology Foundation/American Heart Association Task Force on Practice Guidelines, and the American College of Physicians, American Association for Thoracic Surgery, Preventive Cardiovascular Nurses Association, Society for Cardiovascular Angiography and Interventions, and Society of Thoracic Surgeons, Journal of the American College of Cardiology, Volume 60, Issue 24, 18 December 2012, Pages 2564-2603
- Walking – the first steps in cardiovascular disease prevention, Curr Opin Cardiol. 2010 Sep; 25(5): 490–496.
- Swimming and the heart, Int J Cardiol. 2013 Sep 20;168(1):19-26. doi: 10.1016/j.ijcard.2013.03.063. Epub 2013 Apr 18.
- Manchanda, S.C., Madan, K. Yoga and meditation in cardiovascular disease. Clin Res Cardiol 103, 675–680 (2014). https://doi.org/10.1007/s00392-014-0663-9
Note:
[1] https://academic.oup.com/eurheartj/article/40/43/3547/5552546
[2]https://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioContenutiDonna.jsp?lingua=italiano&id=4490&area=Salute%20donna&menu=patologie
[3] https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0735109712027015?via%3Dihub
[4] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3098122/