Lo sport coaching per combattere l’ansia sportiva
L’ansia sportiva può essere un limite particolarmente importante nell’ottenimento dei risultati durante le prestazioni sportive.
Se l’ansia di per sé nasce come risposta utile a migliorarsi e ad attivare le capacità individuali di fronte a un pericolo o a una difficoltà, quando superano determinati livelli, può essere dannosa e non permettere allo sportivo di compiere le performance desiderate.
Lo sport coaching è un percorso di allenamento che ha la funzione di stimolare non tanto l’attività fisica quanto quella mentale per riuscire a ottenere i risultati desiderati.
Lo sport coaching: un allenamento per la mente
Negli ultimi anni ci si è resi conto che i risultati sportivi non dipendono solo dall’allenamento fisico né dalle prestazioni tecniche, ma richiedono anche il giusto approccio mentale.
Lo stato d’animo, le emozioni e tutto ciò che riguarda la mente sono strettamente legati al corpo e hanno un ruolo fondamentale durante la pratica sportiva.
Già a partire dagli anni ’80 si è osservato che il miglior allenamento per l’atleta deve tenere conto, da una parte, dell’aspetto tecnico-tattico, affidato all’esperienza dell’allenatore, e, dall’altra, della preparazione atletica, della quale oggi si occupa prevalentemente il preparatore atletico.
Negli ultimi anni, a questa bipartizione si è aggiunta anche la preparazione dal punto di vista psicologico, in quanto si è notato come l’aspetto psicologico abbia una notevole importanza sulla capacità di concentrazione e a livello emozionale.
Non solo negli sport di squadra, ma anche in quelli singoli, la capacità di allenare la mente si presenta come strategica per massimizzare i risultati durante la prestazione.
Come funziona il mental coaching
Il mental coaching è una strategia che non si applica solo allo sport, ma che trasversalmente interessa anche molte altre aree come life e business.
Lo sport coaching funziona come un vero e proprio allenamento mentale durante il quale gli atleti imparano a migliorare le loro capacità di forza e resistenza mentale. Il coach segue questi atleti esattamente come fanno l’allenatore e il preparatore atletico: non si tratta di una figura professionale, un vero e proprio tecnico che organizza un preciso programma di preparazione e segue le tappe dell’atleta nel percorso di allenamento.
Anche i dati scientifici dimostrerebbero l’efficacia di un programma di allenamento di questo genere. In uno studio pubblicato nel 2003 dalla British Psycological Society, Concentration Skills Training in Sport, si afferma che l’utilizzo di un allenamento mentale adeguato e svolto in modo professionale può arrivare a migliorare le performance sportive oltre il 50%.
Che cosa fa il mental sport coach
A scanso di equivoci, la figura del mental coach non va confusa con quella del motivatore o con quella di altri ruoli che vanno oggi molto di moda. Il mental coach, infatti, è un vero e proprio professionista che mette la propria competenza al servizio degli atleti che lo seguono.
Il percorso di lavoro parte con l’identificazione degli obiettivi che ogni sportivo vuole raggiungere: non esistono percorsi già definiti, ma si tratta semmai di strade nuove ogni volta. Ogni atleta, infatti, è una persona a sé, con una storia personale diversa e deve seguire un tipo di allenamento personalizzato, esattamente come avviene per la preparazione fisico-atletica, tenendo conto delle specifiche necessità di ognuno.
Quindi, vanno presi in considerazione altri aspetti come
- i margini di miglioramento della performance;
- la capacità di gestire le emozioni e gli stati d’animo;
- la capacità di concentrarsi e di porre attenzione;
- la capacità di concentrare l’impegno nel momento giusto;
- la capacità di rendere più efficace la propria prestazione;
- il mantenimento della motivazione sia nei momenti positivi che in quelli di crisi:
- la gestione dello stress;
- la perseveranza nel perfezionare un gesto tecnico.
Pertanto, una volta individuati gli obiettivi, il mental coach analizza i punti di forza mentale dell’atleta e quelli che, invece, potrebbero essere degli ostacoli nei confronti della capacità di esprimere al meglio il proprio potenziale.
Lo sport coaching: un allenamento sempre più diffuso
Fino a qualche anno fa, lo sport coaching veniva vista come una stranezza o come un vezzo superfluo. Oggi, invece, in alcuni sport di squadra, come il basket, l’ausilio di mental coach non è più una novità, almeno negli Stati Uniti. Già nel 2018 l’NBPA (National Basket Playeers Association) ha lanciato un programma di benessere per giocatori che accusavano disturbi di salute mentale. Dal 2019 l’NBA raccomanda che ogni squadra abbia in organico il personale qualificato per supportare i giocatori che ne avessero necessità visto l’aumento di casi di ansia e depressione.
Tuttavia, non si tratta di un episodio sporadico: oggi anche in altri sport di squadra, tra cui il calcio e il rugby, sono entrati a far parte del team tecnico proprio gli sport coach. A livello individuale, poi, sono numerosi gli atleti che si affidano a questi professionisti, e fanno parte di molti sport. Tra quelli che hanno dichiarato di avere uno sport coach personale ci sono atleti del calibro di Rogerer Federer e Federica Pellegrini.