Riapertura palestre: tornare o allenarsi da casa?
Sembra giunta l’ora della riapertura delle palestre: secondo il decreto del Presidente Conte, dal 25
maggio ci si potrà allenare anche nelle strutture specializzate.
Dopo una lunga chiusura, finalizzata alla salvaguardia della salute pubblica, gli sportivi e gli appassionati di palestre e piscine possono tirare un sospiro di sollievo e riprendere le loro abitudini sportive.
Nella fase 2, infatti, sono state individuate le linee guida che permetteranno di praticare sport in tutta sicurezza anche negli ambienti chiusi, tanto più che non tutti gli sport hanno lo stesso rischio di contagio.
Le linee guida sulla riapertura palestre e piscine
Da poche settimane è iniziata la fase 2 dopo il lungo lockdown. Dal 4 maggio, infatti, è possibile praticare sport individuali all’aria aperta, a condizione di rispettare le misure di sicurezza indispensabili per evitare la diffusione del contagio del Covid-19.
Le misure per la riapertura delle palestre vanno nella stessa direzione di quelle che hanno permesso la ripresa dello sport all’aperto, sebbene debbano di necessità essere più restrittive. Gli spazi chiusi, l’uso comune di attrezzature e la necessità di evitare il contatto tra le persone, soprattutto nel momento in cui svolgono attività sportiva, richiedono ancora maggiori attenzioni.
Le distanze da mantenere in palestra
Durante lo svolgimento degli sport in palestra è fondamentale rispettare le distanze minime, come già accade quando si fa sport all’aperto.
Secondo gli studi medici, durante lo svolgimento di attività sportiva le gocce di saliva, che possono veicolare il virus, si diffondono nell’ambiente più facilmente a causa della respirazione accelerata. Per questo la distanza minima da mantenere è di due metri.
Mascherine: obbligatorie sì o no?
Le mascherine devono essere obbligatoriamente portate con sé in palestra, ma non vanno indossate mentre si fa sport.
Sono da usare nel tragitto fino in palestra e nei casi in cui ci si sposti all’interno della palestra. Gli istruttori sono tenuti a indossarla quando stanno a contatto con gli allievi se non possono rispettare le distanze minime.
Igiene e sanificazione
L’igiene personale e la sanificazione degli attrezzi e dei locali sono di particolare importanza per la sicurezza di chi accede alla palestra e di chi ci lavora.
- Entrando e uscendo è obbligatoria la sanificazione delle mani, di conseguenza dovranno essere messi a disposizione gel sanificanti agli ingressi.
- Inoltre, tutti i locali devono essere sanificati regolarmente, anche diverse volte al giorno, per esempio al cambio di turno o alla fine della lezione.
- Le macchine della palestra e gli attrezzi devono essere sanificati dopo ogni uso. Nel caso in cui non fosse possibile rispettare questa misura, tali attrezzi non possono essere utilizzati.
- Anche gli spogliatoi, compresi gli armadietti e tutti i mobili che contengono, devono essere puliti di frequente e disinfettati almeno una volta al giorno.
- L’uso delle docce e dei bagni è permesso, ma gli accessi devono essere regolati: possono entrare solo poche persone per volta in modo che le distanze minime siano rispettate. Inoltre, deve esserci una pulizia e sanificazione costante che eviti il rischio di contagio.
- Gli accessori per l’igiene personale, come asciugamani e phon, non possono essere di uso comune. Dunque ciascuno deve avere il proprio e deve riportarlo a casa dopo l’uso. Anche borracce e bicchieri devono essere strettamente personali.
- Per accedere alla palestra è necessario avere scarpe dedicate e i vestiti, quando ci si cambia per indossare la tuta sportiva, devono essere separati tramite buste e chiusi negli appositi armadi
Prenotazioni in palestra per evitare assembramenti
Sebbene non siano obbligatorie, le prenotazioni e una precisa organizzazione degli orari sono consigliate, in modo tale da evitare che arrivino troppe persone tutte insieme mettendo in difficoltà gli stessi gestori della palestra.
Le palestre che ne sono dotate possono richiedere il rilevamento della temperatura corporea attraverso appositi thermoscan. Inoltre, i gestori degli impianti sportivi devono tenere la registrazione degli accessi alla struttura per due settimane in modo che, in caso di contagi, sia possibile risalire alle persone che hanno avuto contatto con i positivi.
Tornare in palestra o allenarsi da casa?
In questi mesi molte persone si sono adattate a proseguire i loro allenamenti da casa, seguendo le numerose lezioni online organizzate dalle palestre o procedendo in autonomia.
In questo periodo sono nate anche molte applicazioni per smartphone, che permettono agli utenti di seguire precisi percorsi, magari anche tenendo traccia dei risultati e dei miglioramenti nelle prestazioni.
Molti sportivi, tuttavia, attendono con ansia la riapertura delle palestre.
Perché tornare in palestra
È fuori di dubbio che esercitarsi da casa non è la stessa cosa che essere seguiti in modo professionale e puntuale da un preparatore atletico.
Anche la socialità ne risente: per molte persone il momento di andare in palestra è fonte di svago e relax, ma non solo. Essere in contatto con altre persone impegnate nella stessa attività sportiva è un importante stimolo per migliorare le proprie prestazioni e per sviluppare una sana competizione.
È però altrettanto vero che, al di là della paura del contagio, le misure preventive sebbene più che giustificate, rischiano di non rendere così agevole la pratica dello sport trasformando in uno stress quel momento che dovrebbe essere di relax.
Nell’attesa di ritornare al più presto alla piena normalità, è consigliabile seguire le proprie inclinazioni personali: chi vive senza eccessivo stress questa situazione potrebbe pensare di tornare ad allenarsi in palestra in piena sicurezza, chi invece non ama le restrizioni potrebbe allenarsi all’aperto o continuare a farlo da casa.