Reumatismi articolari: come riconoscerli e curarli
Con l’aumentare dell’età, i dolori articolari aumentano. Le cause possono essere diverse e portare a conseguenze più o meno gravi e più o meno invalidanti.
Quello che non va trascurato è il fatto che si tratta di un fenomeno in crescita, sia in relazione all’aumentare della speranza di vita, sia a causa del progressivo aumento di persone affette da patologie che causano reumatismi articolari.
Sarebbero oltre 5 milioni le persone affette da malattie reumatiche e sarebbero sempre in crescita. Tuttavia, diagnosticare la malattia fin dai primi sintomi è il metodo migliore per trovare le terapie più efficaci e più adatte al singolo paziente.
Che cosa sono i reumatismi articolari
Nell’immaginario collettivo spesso i reumatismi articolari vengono confusi con disturbi o dolori che possono colpire le articolazioni, le ossa o i muscoli. Tuttavia, nella maggior parte dei casi non si tratta dello stesso tipo di patologia.
Spesso, inoltre, si crede che i reumatismi siano causati dal clima freddo e in particolare dall’umidità, mentre in realtà le malattie reumatiche hanno cause ben diverse.
Si tratta di un complesso di oltre 150 patologie diverse, di cui le più conosciute e più frequenti sono l’artrosi, l’artrite reumatoide e l’osteoporosi.
Si calcola che in Italia siano interessate da patologie come artrosi e artrite circa una persona su sei, mentre l’osteoporosi colpisce una fascia molto vasta della popolazione, in particolare le donne nel post-menopausa e gli uomini over 60.
Come sono classificate le patologie reumatologiche
Le patologie reumatiche sono numerosissime e riguardano una ampia fetta di popolazione, tanto che è stata necessaria da parte della Società Italiana di Reumatologia una riclassificazione:
- Malattie infiammatorie articolari: si tratta probabilmente del tipo di patologie più frequenti e comprende le artriti primarie, come l’artrite reumatoide e le spondiloentesoartriti.
- Connettiviti e vasculiti sistemiche: sono patologie più rare che fanno parte delle malattie autoimmuni sistemiche e sono caratterizzate dall’infiammazione di alcuni organi con interessamento dei relativi tessuti.
- Artriti infettive e post-infettive: si tratta di una infezione articolare dovuta alla presenza di batteri, virus o funghi.
- Artropatie da microcristalli: si tratta di una serie di artriti che si originano a causa del deposito di cristalli nelle articolazioni, come per esempio la gotta.
- Artrosi: si tratta di una patologia degenerativa della cartilagine articolare, dovuta principalmente all’usura e all’invecchiamento delle articolazioni.
- Malattie e sindromi dolorose extra-articolari: si tratta di un gruppo di patologie che colpisce i tessuti molli, come tendini e strutture connettivali. Tra queste sono comprese borsiti, periartriti, fasciti, ma anche la fibromialgia.
- Malattie dell’osso: si tratta di otto malattie dello scheletro quali Osteoporosi, le Osteomalacie, le Displasie ossee, le Osteopatie addensanti neoplastiche e non neoplastiche, le Malattie vascolari dell’osso, le Osteiti infiammatorie e le Osteocondriti.
- Malattie ereditarie del tessuto connettivo: sono dei disordini sistemici legati alla mutazione dei geni. Tra queste sono presenti la Sindrome di Marfan, le Sindromi di Ehlers-Danlos e la osteogenesi imperfetta.
- Neoplasie sinoviali.
- Malattie e sindromi autoinfiammatorie.
- Altre malattie con possibili manifestazioni reumatologiche.
I sintomi dei reumatismi articolari
Proprio perché l’eziologia è molto ampia, i sintomi dei reumatismi articolari non sono semplici da identificare e, soprattutto, non è semplice diagnosticare la causa specifica.
- I dolori possono essere di tipologia e di entità diversa e colpire diverse parti del corpo: in particolare, possono comparire in risposta a una sollecitazione, facendo supporre un problema meccanico (artrite, tendinite, etc.) oppure possono presentarsi anche a riposo, facendo supporre, invece, una causa flogistica.
- Fenomeni come rossore, calore e gonfiore possono far pensare a una causa infiammatoria, oppure può essere presente del liquido, indicando un versamento articolare.
- Inoltre, la durata del dolore e il tipo di insorgenza, per esempio se acuta, possono essere indicativi di una malattia cronica, di una osteoartrosi, di una neoplasia o di una patologia degenerativa.
- In alcuni casi, possono verificarsi lesioni cutanee o ulcerazioni, provocate da patologie del tessuto connettivo, a origine autoimmune. Inoltre, possono verificarsi anche lesioni da vasculite di origine immunitaria.
Inoltre, spesso le patologie di origine reumatologica si accompagnano a disturbi come stanchezza cronica, senso di spossatezza, rigidità articolare, dolori generalizzati.
Come trattare i reumatismi articolari
Quando si verificano dolori articolari è sempre opportuno rivolgersi al proprio medico curante per valutare le possibili cause.
Le patologie reumatologiche, infatti, possono richiedere trattamenti diversi a seconda dell’eziologia specifica e dello stato di avanzamento della malattia, oltre che del coinvolgimento di altre parti del corpo.
Il reumatologo predisporrà test ed esami specifici per valutare le cause e indicherà la terapia più opportuna. In ogni caso, esistono dei trattamenti locali orientati a ridurre il dolore e i disturbi come rossore, gonfiore, difficoltà ad articolare i movimenti.
L’uso cutaneo di FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) riduce localmente il dolore e i sintomi ad esso collegati per una durata di circa 12 ore, senza provocare effetti collaterali.
Nei casi più gravi, tanto più se hanno una influenza anche sui tessuti, possono essere consigliati trattamenti a base di cortisone per ridurre l’infiammazione.