Polpacci da ciclista: davvero la bicicletta ingrossa le gambe?
È una opinione comune quella secondo la quale la bicicletta ingrossa le gambe, tanto che spesso si usa l’espressione gambe da ciclista o polpacci da ciclista.
Se i muscoli delle gambe e dei glutei vengono particolarmente sollecitati quando si pedala, è però altrettanto vero che non è l’unica parte del corpo che lavora e che, anzi, si devono migliorare le condizioni fisiche di tutto il corpo per ottenere buoni risultati.
C’è poi da dire che una attività sportiva in sella a livello amatoriale non è sufficiente per scolpire i muscoli delle gambe, semmai ciò può avvenire solo per i professionisti.
È, quindi, interessante chiedersi quali siano i muscoli interessati e come vadano allenati per non incorrere in incidenti.
Gambe da ciclista ma non solo: i muscoli coinvolti
Come in tutte le attività sportive, anche nel ciclismo non c’è un’unica parte del corpo coinvolta nello sforzo. L’attività sportiva, per essere armonica, deve coinvolgere tutta quanta la struttura fisica.
Si deve, infatti, tenere in considerazione che le gambe appoggiano sui pedali, così come le braccia sul manubrio e il bacino sul sellino. Se sono le gambe a dare la spinta, ciò non toglie che tronco e braccia sono fondamentali per l’appoggio e per il mantenimento dell’equilibrio. Ciò implica che vi sia uno sforzo muscolare non indifferente anche nella parte alta del corpo.
Poiché si tratta di uno sport di resistenza, è particolarmente importante che vi sia accordo tra le varie fasce muscolari le quali, sostenendosi a vicenda, permettono movimenti fluidi e ben articolati.
Lo sforzo muscolare delle gambe
Le gambe sono senz’altro la parte del corpo più coinvolta durante l’attività sportiva in bicicletta. È evidente che la loro azione permette alla bicicletta di muoversi, tuttavia bisogna considerare che il lavoro svolto dalle gambe è il risultato di un tutt’uno armonico.
I muscoli della coscia (quadricipite e bicipite femorale) lavorano in modo coordinato con quelli del polpaccio, permettendo all’anca di trasferire il movimento al ginocchio e alla caviglia.
A differenza di quanto spesso si crede, i muscoli che si possono gonfiare maggiormente a causa di una elevata attività fisica sono prevalentemente le cosce.
Collo, spalle e braccia: i muscoli in tensione
Anche se non compiono veri e propri movimenti, il collo, le spalle e le braccia hanno una funzione importantissima, che è quella di mantenere l’equilibrio e la posizione del busto. Queste muscolature rimangono a lungo in tensione, soprattutto quando la posizione del corpo e della testa assume direzioni non del tutto naturali per mantenere l’equilibrio.
I percorsi che durano molte ore mettono a dura prova la muscolatura delle braccia e del collo, che devono sostenere la testa e aiutare tutto il corpo nella sua posizione sulla bicicletta.
Addome e schiena: il sostegno del busto
In parecchie situazioni, in particolare quando si pedale in salita o durante gli sprint finali, il corpo si solleva e la pedalata avviene da in piedi. In questi casi il mantenimento dell’equilibrio è fondamentale, soprattutto se si procede ad alte velocità.
Ogni volta che il piede spinge nella pedalata la bicicletta ondeggia ed è indispensabile tenere l’equilibrio per non cadere. Poiché non c’è appoggio sul sellino, tutto lo sforzo viene fatto sul tronco, che deve rimanere diritto.
Se gli addominali e i pettorali non sono sufficientemente allenati, lo sforzo viene sostenuto interamente dalla schiena e dai muscoli lombari, con il rischio di affaticamento muscolare o di infortuni.
Gambe da ciclista: un mito da sfatare
Sono molte le donne che si fanno lo scrupolo di aumentare eccessivamente la massa muscolare delle gambe a causa della pratica sportiva in bicicletta.
Gli esperti e i preparatori atletici tranquillizzano gli amatori: se l’attività in bicicletta è contenuta entro le due-tre ore a settimana, sia all’esterno sia sotto forma di cyclette, si avranno senza dubbio muscoli più tonici, ma non sarà un’attività sufficiente a produrre un aumento della massa muscolare.
L’aumento della massa richiede infatti esercizi per il potenziamento muscolare particolarmente intensi.
Chi invece pratica ciclismo a livello professionistico potrebbe porsi più seriamente il problema delle gambe da ciclista.
Ma anche in questo caso, gli esperti sminuiscono il luogo comune: la forma del muscolo è genetica. L’attività fisica anche intensa può aumentarne il tono, ma ciò non deve essere confuso con il volume. Le donne hanno circa il 15% in meno di testosterone, ormone che contribuisce allo sviluppo della massa muscolare. Di conseguenza sono meno soggette degli uomini dell’ingrossamento delle gambe.
I preparatori atletici consigliano alle donne di allenarsi non rapporti più agili, in modo da tonificare il muscolo senza aumentarne la massa. Inoltre, per bilanciare lo sforzo delle gambe, si possono eseguire degli allenamenti che aiutino a controbilanciare l’attività delle gambe, come per esempio esercizi di flessione ed estensione del ginocchio.
Infine, bisogna ricordare che non tutti i tipi di pedalata sono uguali: chi fa ciclismo su strada stimola i muscoli in modo molto diverso da chi fa mountainbike, così come chi fa spinning utilizza ancora fasce diverse.
In ogni caso è sempre opportuno chiedere consiglio al proprio preparatore atletico o allenatore, per organizzare nel modo migliore la propria attività fisica.