La corsa consapevole che aiuta la mente: il mindful running
Correre è una attività benefica per il corpo e per la mente. Se ad essa si aggiunge anche la consapevolezza tipica della meditazione, nasce il mindful running.
Questa attività, nata dall’unione della mindfulness e della corsa, ha come scopo quello di potenziare i benefici di entrambe le discipline. Del resto, mindfulness e sport sono due attività che trovano un perfetto accordo. Tutto ciò aiuta a gestire l’ansia e lo stress e a diventare più efficaci, anche nelle attività quotidiane come quella lavorativa.
Insomma, dedicare uno spazio della propria giornata a correre meditando aiuterebbe a liberare la mente dalle preoccupazioni e a ritrovare lo slancio necessario per essere più sereni e più efficienti anche sul lavoro.
Il mindful running, inoltre, avrebbe il vantaggio di allenare la nostra mente a dirigere i pensieri dove desideriamo: non solo, quindi, allontanare i pensieri negativi ma concentrarsi su quelli vogliamo potenziare.
Che cos’è il mindful running
Durante la corsa non si rimane concentrati per tutto il tempo sulla corsa stessa, ma è normale che il pensiero divaghi, indipendentemente dal fatto che si sia dei corridori esperti, dei professionisti o dei semplici amatori. Proprio per questo motivo, l’attività mentale più essere direzionata anche mentre si corre.
Per poter agire in questo modo non è necessario essere esperti né di corsa né di mindfulness: è sufficiente imparare ad essere consapevoli di quello che si sta facendo.
Il mindful running è una attività che spinge ad essere consapevoli del qui e ora: mentre si corre, si può allenare la mente a prestare attenzione a ciò che si sta facendo e a indirizzare i pensieri verso ciò che si vuole.
È normale che il pensiero tenda a spostarsi continuamente: fa parte dell’attività celebrale ed è dovuto al fatto che la nostra mente è molto flessibile e ha milioni di collegamenti. Così come avviene quando si medita, anche quando si fa mindful running non bisogna costringersi a pensare a qualcosa, né avere un atteggiamento critico verso sé stessi quando la mente si sposta da un pensiero all’altro. Tuttavia, quando ci si accorge si essere tornati su un pensiero disturbante o di essersi distratti dall’obiettivo, si può riportare con gentilezza l’attenzione alla corsa consapevole.
Da ciò derivano molti benefici: imparando a concentrarsi su ciò che si desidera, infatti, è più facile governare la tensione, allontanare i pensieri negativi e gestire lo stress. Dal punto di vista sportivo, ciò consente di limitare il dispendio di energie e di far rendere al meglio gli sforzi, ottenendo risultati migliori anche per quanto riguarda la vera e propria performance.
Mindful running: come praticare mindfulness mentre si corre
Praticare mindfulness mentre si corre non è così difficile come sembra: è sufficiente avere costanza nel provare a praticare, senza essere giudicanti verso sé stessi e senza avere fretta di ottenere risultati.
Con l’allenamento, diventa una pratica sempre più semplice, tanto più che i benefici incentivano a continuare.
- Il primo passo per imparare a fare meditazione mentre si corre è concentrarsi sul respiro, il respiro lento e profondo. Utilizzare questa frase come una sorta di mantra aiuta a gestire la respirazione e, allo stesso tempo, a rimanere concentrati sulla corsa consapevole. Per chi non è molto allenato o per chi pratica mindful running per la prima volta, non è importante tenere un ritmo e una velocità elevati. Anzi, è consigliabile prendersi dei tempi lenti, così da avere tutto il tempo di gestire respirazione e pensiero.
- Sebbene nella pratica della meditazione in posizione ferma si utilizzi spesso la respirazione profonda con la bocca, mentre si corre può risultare problematico. Per questo si consiglia di respirare con il naso, anche per evitare l’iperventilazione. Rimanendo concentrati su inspirazione ed espirazione è più semplice imparare a respirare correttamente dal naso.
- Dopodiché è utile concentrarsi sulle sensazioni del corpo e porre attenzione a quello che si sta facendo. Anziché chiedersi quanto manca al raggiungimento della meta, meglio pensare a che cosa si sta provando. All’inizio tutto ciò potrebbe essere disturbante e si potrebbero percepire sensazioni fastidiose. Tutto sta nel riportarle alla loro dimensione reale e a non spaventarsi. Esplorare le proprie sensazioni può permettere di fare scoperte inaudite, che a volte possono momentaneamente scombussolare. Questo aiuta anche a capire se si sta seguendo il ritmo giusto o, per esempio, se si ha una postura corretta. A volte, possono esserci tensioni muscolari di cui non abbiamo consapevolezza che possono essere negative per il benessere oltre che peggiorare la performance.
- Non costringersi a tenere il pensiero fisso su ciò che si vuole è una indicazione base della meditazione: è naturale che il pensiero vaghi e inizialmente le distrazioni saranno molto numerose. L’importante è imparare a riportare l’attenzione dove si desidera con un atteggiamento non giudicante. A differenza dalla meditazione da fermi, non si possono tenere gli occhi chiusi, pertanto è normale che le sollecitazioni visive provochino maggiore distrazione.
- Per aiutarsi nella pratica, si possono seguire dei percorsi guidati di visualizzazione oppure si possono ascoltare musiche studiate appositamente. Qualcuno preferisce seguire un ritmo scandito dal metronomo oppure, altri ancora, seguire un mantra, da ripetersi nella mente o da ascoltare in cuffia.
- Osservare l’ambiente esterno e ascoltare i suoni è un altro metodo utile per avere consapevolezza di ciò che avviene attorno e per trarne beneficio. Anche per questo sarebbe consigliabile praticare questa disciplina in un ambiente gradevole e lontano dal caos cittadino, oltre che dall’inquinamento.
- Nel momento in cui si raggiunge l’immersione totale nel proprio corpo, si percepisce la sincronia tra passo, respiro e battito cardiaco e si trova il cosiddetto stato di flusso. In questa fase si può porre l’attenzione su quanto si riesce a concentrarsi sul qui e ora e si possono percepire sensazioni profonde.
- Alla fine dell’esercizio, è bene riflettere sull’esperienza e valutare le sensazioni che si sono susseguite. Anche in questo caso si può ascoltare il proprio corpo e capire se si è stanchi, se si ha fame, etc.
Mindful running: non un solo metodo per praticarlo
Come pare evidente, non c’è un unico metodo per praticare mindful running: con la costanza e l’esercizio si può trovare man mano il proprio metodo. Se si hanno dubbi o se si è dei neofiti della meditazione, è bene farsi seguire nella pratica da un esperto che aiuti a capire come esercitarla al meglio e a indirizzare i propri pensieri positivamente.