Che cos’è la miastenia e che conseguenze può avere
Talvolta, in seguito ad un eccessivo affaticamento muscolare, si sente parlare di miastenia, anche se non a tutti è chiaro che cosa si intenda con questo termine.
Le manifestazioni di stanchezza, infatti, possono derire da una attività fisica o sportiva eccessiva oppure, a volte, tali sintomi possono essere patologici.
In ogni caso, la prima regola da seguire è quella di valutare l’impegno sportivo, per evitare di trovarsi in una situazione di sovrallenamento.
Quando non si è sufficientemente allenati o, viceversa, quando ci si sta allenando e si desidera raggiungere determinati risultati, si può correre il rischio di cadere nel cosiddetto overtraining.
Un allenamento troppo intenso, infatti, porta fisiologicamente ad avere non solo sintomi fastidiosi, ma anche a subire conseguenze controproducenti, che possono ridurre i risultati sportivi.
Diverso è quando la miastenia non è giustificata dall’attività sportiva, ma è causata da una situazione patologica.
Miastenia e indebolimento muscolare: perché si verificano
L’indebolimento muscolare può essere una conseguenza del sovrallenamento: quando ci si allena con ritmi eccessivi, infatti, una delle reazioni più frequente è la debolezza muscolare.
Ciò può avvenire anche quando si riprende ad allenarsi dopo una pausa oppure dopo un periodo di stop dopo un infortunio. Non è strano che nei primi tempi dell’allenamento sportivo si viva una condizione nella quale ci si può sentire addirittura fuori forma: in alcuni sport, come il calcio o il ciclismo, si parla, per esempio, di “gambe imballate”.
Tuttavia, se queste condizioni perdurano, potrebbero essere provocate da una vera e propria patologia, definita miastenia gravis.
Che cos’è la miastenia gravis
Il termine miastenia deriva dal greco e significa “muscolo senza forza”. Se uno stato miastenico può essere normale dopo uno sforzo fisico elevato, può invece essere patologico nel caso in cui si verifichi senza che ci sia stata una attività fisica tale da giustificarlo.
La miastenia gravis è, infatti, uno stato patologico che viene generato da una malattia autoimmune provocata dal malfunzionamento del sistema immunitario. Si tratta di una condizione per cui la risposta immunitaria compromette il corretto funzionamento della comunicazione tra nervi e muscoli: ciò avviene in quanto gli anticorpi inibiscono erroneamente l’attività dell’acetilcolina, che invia segnali dai nervi al muscolo.
Ciò implica che la contrazione muscolare non possa avvenire in maniera corretta generando la conseguente debolezza.
Di solito, vengono colpiti principalmente muscoli dell’area facciale, in particolare la palpebra, che può abbassarsi o comunque non permettere di alzarsi completamente. Anche l’articolazione dei movimenti della mandibola e la deglutizione possono risultare difficili.
Questa patologia si registra più frequentemente in età giovane, di solito compresa tra i 20 e i 40 anni, e con maggiori probabilità le donne. Esistono però delle forme con esordio tardivo che colpiscono più facilmente uomini sopra i 50 anni.
I sintomi della miastenia gravis
I sintomi principali della miastenia gravis sono debolezza muscolare e l’affaticamento. Ciò comporta un interessamento generalizzato di tutti i muscoli volontari, anche se possono essere coinvolti in maniera più seria diversi gruppi muscolari.
Di solito, infatti, i disturbi dei muscoli facciali, come la palpebra cadente, sono un sintomo piuttosto indicativo di questo tipo di patologia. I disturbi che interessano gli occhi da un punto di vista muscolare, ovvero difficoltà a tenere aperta una palpebra o entrambe o visione doppia dell’immagine (diplopia oculare), sono molto frequenti e interessano circa il 70/80% dei casi. In circa il 15% dei casi interessa esclusivamente gli occhi, ma non è raro che con il passare del tempo i disturbi si estendano a tutti gli altri muscoli.
Il livello di coinvolgimento muscolare e i deficit nell’attività fisica possono variare da persona a persona: mentre per qualcuno può essere particolarmente invalidante, in altri casi i sintomi possono essere più lievi.
Non sono rari anche i casi in cui la miastenia interessi i muscoli del collo, della schiena e degli arti, rendendo difficile anche mantenere la postura, camminare o salire le scale. Quando colpisce il torace possono verificarsi anche disturbi respiratori.
Le cause e diagnosi della miastenia gravis
Come avviene per molte delle malattie autoimmuni, l’origine della miastenia gravis non è conosciuta.
Sebbene non sia una malattia genetica, si osserva una certa famigliarità, oltre al fatto che sembrerebbero esserci delle condizioni ambientali che potrebbero alterare il corretto funzionamento del sistema immunitario.
Spesso il sospetto di soffrire di questa patologia nasce proprio dall’indebolimento muscolare e dal fatto che esso colpisce alcuni muscoli in particolare. È però necessario distinguerla dal classico disturbo che interviene in seguito a un’attività fisica eccessiva.
Per quanto riguarda la diagnosi, può essere fatta solo in seguito ad esami specifici, che possano verificare la mancanza di comunicazione tra i nervi e i muscoli.
L’esame che viene prescritto per individuarla è l’elettromiografia: si tratta di un esame strumentale che verifica la risposta dei muscoli in seguito a una stimolazione di determinati nervi. Se non vi è la corretta attivazione delle fibre muscolari, allora la causa potrebbe essere in un difetto della trasmissione neuromuscolare provocata dall’inibizione dell’attività della acetilcolina.
Attualmente non ci sono cure risolutive per questa patologia. Le terapie utilizzate sono orientate a ridurre i sintomi e a migliorare la qualità della vita. Gli immunosoppressori, invece, agiscono sul sistema immunitario e tentano di ridurre le conseguenze negative della sua azione.