Meningite fulminante, la malattia della campionessa Bebe Vio
Vi sono delle malattie che quando colpiscono le persone, sia che esse siano in età infantile e adolescenziale, sia che esse siano in età adulta, sono molto pericolose e dannose. Una di queste è appunto la meningite, che può presentarsi nella sua forma più acuta, ovvero quella fulminante. Quest’ultima è quella che ha colpito una delle atlete protagoniste alle Paralimpiadi di Rio 2016, oro nel fioretto femminile, il suo nome è Beatrice ‘Bebe’ Vio.
La meningite fulminante
La meningite è una malattia che colpisce il sistema nervoso centrale e la caratteristica principale di questa patologia è l’infiammazione delle meningi. Trattasi nello specifico delle membrane che proteggono e ricoprono sia l’encefalo che il midollo spinale. La meningite è causata da batteri, virus o funghi, e il suo sviluppo inizia con un’infezione attiva in una qualsiasi altra parte del nostro corpo. Da qui poi comincia ad estendersi attraverso il flusso sanguigno fino a raggiungere le meningi. Tra gli aspetti che la rendono molto pericolosa c’è che si trasmette con estrema facilità, sia per via respiratoria, che attraverso la saliva e anche tramite secrezioni nasali. La forma fulminante, ovvero quella che ha colpito l’atleta Bebe Vio, è quando la meningite si manifesta nella maniera più acuta.
Il dramma, il coraggio e la forza di Bebe Vio
Ha solamente 11 anni Beatrice quando deve affrontare l’arrivo della malattia, che nel suo caso è stata davvero molto aggressiva. L’infiammazione dell’endotelio, ovvero quel tessuto che va a rivestire l’interno dei vasi sanguigni, ha portato a una seria compromissione dei vasi stessi. I medici quindi, non hanno avuto molta scelta sul da farsi. Per evitare che i danni divenissero ancora maggiori, sono stati costretti ad amputarle tutti e quattro gli arti. Il periodo successivo è stato caratterizzato da cure intensive che hanno messo a dura prova la sua forza di volontà e la sua resistenza fisica, ma l’atleta campionessa delle Paralimpiadi era già dentro di lei e ha vinto la sua battaglia. Con l’ausilio di specifiche protesi è tornata ad allenarsi in palestra, la sua voglia di vivere e di essere un’atleta le ha permesso ad oggi di poter essere conosciuta al mondo come una campionessa olimpica che ha conquistato una medaglia d’oro.
Come riconoscere la Meningite fulminante
I sintomi principali che possono mostrare la presenza della meningite fulminante (che sono poi gli stessi comuni ad altre forme), sono diversi. Innanzitutto, si presenta con febbre spesso molto alta e con nausea molto forte alcune volte accompagnata da vomito. Chiaramente, essendo un’infiammazione delle meningi uno dei sintomi più evidenti è un forte mal di testa, che è spesso accompagnato da uno stato di coscienza in calo, battito cardiaco rallentato e senso di torpore. Ad alcuni sintomi invece, va prestata molta attenzione, in quanto campanelli d’allarme della Meningite nella forma fulminante. Parliamo del dolore ai muscoli e manifestazioni tipo convulsioni ed epilessia.
Come difendersi e come curare la Meningite fulminante
Purtroppo, la Meningite è una malattia molto aggressiva, che spesso quando compare è già difficile da eliminare senza danni al soggetto colpito. Capire quando qualcuno è affetto da questa patologia non è una cosa immediata, la malattia infatti, viene diagnosticata attraverso lo studio particolare della persona che sta male, procedendo con un’analisi dei sintomi e dall’anamnesi del soggetto. L’esame principale che i medici fanno nel caso si sospetti essere di fronte ad una persona con meningite, è l’esame del liquor al microscopio e in coltura, il quale è in grado di mostrare la presenza dell’agente patogeno. Questo tipo di analisi inoltre, permette di capire quale sia nello specifico il tipo di agente che è responsabile dell’infiammazione. Il liquor viene prelevato con una puntura lombare. Il trattamento conseguente alla scoperta e l’accertamento quindi della presenza di meningite nel soggetto, prevede il ricovero in ospedale e la somministrazione di antibiotici, generalmente viene data la cefalosporina. Una forma di prevenzione a cui possiamo attingere, è solo l’accorgimento di evitare zone sovraffollate, specialmente nel momento in cui in una determinata area geografica si sono registrati diversi casi di meningite in un lasso di tempo piuttosto breve.
Bebe Vio, un esempio per tutti
Beatrice ‘Bebe’ Vio abbiamo visto che è ad oggi conosciuta e apprezzata da molti per le sue doti atletiche, ma uno degli aspetti che la rende una vera campionessa è stata la forza e il coraggio dimostrati negli anni successivi alla malattia. Una meningite fulminante che l’ha aggredita quando aveva solo 11 anni. La sua grande voglia di essere un’atleta, ma soprattutto la voglia di essere viva e non abbattersi mai di fronte alla malattia, le ha permesso di affrontare e superare giorni davvero difficili. Oggi è un esempio per tanti che affrontano le sue stesse difficoltà, perché Bebe Vio ha dimostrato che niente è impossibile, e si può essere chi si vuole anche quando le difficoltà sembrano insormontabili.