Che cos’è la Medicina di Segnale? Un nuovo modo di leggere il corpo e guarire davvero

Viviamo in un’epoca in cui la medicina ha raggiunto traguardi straordinari: diagnosi sempre più rapide, farmaci potenti, interventi chirurgici altamente tecnologici. Eppure, nonostante tutto questo, molte persone continuano a provare malessere, a sentirsi stanche e infiammate.
I sintomi possono variare ed essere più o meno intensi, quello che spesso non viene chiarito sono le cause. È in questo quadro generale che si inserisce la Medicina di Segnale, un sistema che si basa su una nuova prospettiva: non più soltanto curare, ma guarire, partendo dall’ascolto attento del corpo.
Fondata dal medico e nutrizionista Luca Speciani, la Medicina di Segnale prende avvio da una domanda fondamentale: che cosa ci sta dicendo il corpo quando si ammala? Anziché contrastare i sintomi, propone di interpretarli come messaggi da decodificare al fine di comprendere quali sono le cause dello squilibrio che si è generato
La Medicina di Segnale: ascoltare i segnali del corpo
La Medicina di Segnale, come dice il nome stesso, si fonda sui segnali biologici, ovvero quelle informazioni che l’organismo trasmette dall’interno oppure dall’esterno. Tali informazioni possono essere veicolate in vario modo dagli ormoni, dal sistema nervoso, dal microbiota etc.
Per esempio, il cortisolo, che è un ormone “del combattimento”, ovvero che fornisce l’energia necessaria per affrontare momenti di tensione e di stress, influisce a cascata anche su altri elementi, come la glicemia, i trigliceridi, il sistema immunitario, etc.
Se si cura solo il sintomo, il rischio è di trascurare le causa: il medico di segnale deve avere una conoscenza approfondita dell’anamnesi del paziente ed entrare in una sorta di empatia così da poter interpretare i messaggi che il corpo emette.
Il principio su cui si basa tutto ciò è semplice ma rivoluzionario: il corpo umano è in grado di autoregolarsi, purché riceva i giusti segnali. I sintomi, dunque, non sono nemici da combattere, ma alleati da ascoltare. Sono la manifestazione visibile di un equilibrio interno che si sta rompendo — e che può essere ripristinato non soltanto con farmaci, ma anche con scelte quotidiane che stimolino i meccanismi di guarigione naturale.
In questo senso, la malattia viene letta come espressione fisiologica di un sovraccarico o di una carenza: troppo zucchero, troppo stress, troppo poco sonno, troppa sedentarietà. La Medicina di Segnale propone quindi un cambio di rotta: passare dalla soppressione del sintomo alla sua comprensione. Non si tratta di negare la validità della medicina convenzionale, ma di integrarla con uno sguardo più ampio, che tenga conto della totalità dell’individuo e dell’ambiente in cui vive.
Dieta GIFT e de-prescrizione: che cosa si intende
Tra gli strumenti concreti della Medicina di Segnale spiccano due elementi chiave: l’alimentazione e la revisione dell’uso farmacologico. Da una parte c’è la Dieta GIFT, acronimo di Gradualità, Individualità, Flessibilità e Tono, un modello alimentare nato per stimolare il metabolismo senza imporre restrizioni caloriche. L’obiettivo non è “dimagrire a tutti i costi”, ma far sì che l’organismo ritrovi il suo equilibrio attraverso un’alimentazione naturale, antinfiammatoria, coerente con i bisogni individuali e sostenibile nel tempo.
Dall’altra parte c’è il principio della de-prescrizione, ovvero l’idea di ridurre, laddove possibile, l’assunzione cronica di farmaci, soprattutto quando utilizzati solo per controllare i sintomi. Non si tratta di rifiutare la medicina, ma di usarla con consapevolezza: prima di ricorrere a una pillola, possiamo cercare di attivare segnali positivi che il corpo riconosce come stimoli di guarigione.
Un esempio è quello di chi soffre di ipertensione: curare la patologia con un farmaco riduce nell’immediato il sintomo, tuttavia, è bene correggere gli equilibri scorretti che l’hanno generata. A seconda di qual è il disequilibrio sottostante, si agirà con una serie di comportamenti virtuosi.
Tra le condizioni che possono generarla vi sono l’uso eccessivo di sale o di zucchero, l’elasticità delle arterie, il grasso superfluo, ma anche lo stress e l’ansia: lavorare a più livelli, migliorando la nutrizione, controllando la presenza di intolleranze, aumentando l’attività fisica, riducendo sale e zucchero, etc., permette di ridurre in modo stabile la pressione in modo naturale.
Mente e corpo: una sola salute
Oltre al benessere del corpo, la Medicina di Segnale lavora anche sul benessere mentale in quanto parte dal presupposto che non esista una vera separazione tra benessere fisico e benessere psichico. Al contrario, mente e corpo si influenzano continuamente, in un dialogo costante fatto di emozioni, reazioni biochimiche, ormoni e segnali nervosi. È per questo che un sintomo fisico non può essere compreso pienamente se si ignora ciò che sta vivendo la persona sul piano emotivo o relazionale.
Un esempio semplice: quando ci ammaliamo, spesso ci sentiamo anche giù di morale. Ma il contrario è altrettanto vero — quando siamo stressati, arrabbiati o interiormente in difficoltà, il corpo può esprimere questo disagio attraverso dolori, infiammazioni, disturbi funzionali. Molte malattie hanno una componente psicosomatica, e la Medicina di Segnale invita a prenderle sul serio, senza ridurre tutto alla chimica o alla genetica.
Ciò avviene, per esempio, con l’ipotiroidismo, sempre più frequente tra le donne. La tiroide, secondo la Medicina di Segnale, non si ammala “a caso”: rallenta la sua attività per proteggere l’organismo in presenza di un segnale antico, ovvero quello di carestia. In epoca moderna, l’organismo può fraintendere un segnale interpretandolo come di carestia e agire di conseguenza: una dieta ipocalorica prolungata, un eccesso di attività fisica, ma anche uno stress emotivo intenso. Cambiamento radicali nella quotidianità, separazioni, lutti o instabilità lavorativa vengono letti dal cervello come un possibile rischio di sopravvivenza, proprio come accadeva all’uomo paleolitico in assenza di cibo. La risposta è sempre la stessa: rallentare il metabolismo per risparmiare energia.
In un approccio convenzionale, si tende a intervenire subito con un farmaco. Il medico di segnale, invece, si chiede: perché la tiroide sta mandando questo segnale? E cerca di ripristinare le condizioni fisiologiche ottimali, agendo sull’alimentazione, sull’attività fisica e sul contesto di vita.
Anche per questo motivo, accanto a medici e nutrizionisti, la Medicina di Segnale coinvolge counselor, psicologi e professionisti della relazione d’aiuto.
Prendersi cura dell’equilibrio interiore è parte integrante della guarigione, perché ciò che il cuore sente ha un impatto reale sul corpo.