Le malattie infiammatorie sistemiche come causa di dolori articolari
Le malattie infiammatorie sistemiche sono delle patologie complesse che, come dice il nome stesso, colpiscono diversi organi e tessuti del corpo, causando infiammazione cronica.
I sintomi possono essere numerosi e, nei casi più gravi, possono diventare invalidanti. Tuttavia, uno dei sintomi più frequenti e comuni è il dolore articolare, che può limitare significativamente la qualità della vita dei pazienti.
Tra le malattie infiammatorie sistemiche sono comprese le patologie reumatiche: studi scientifici hanno cercato di comprendere la relazione tra queste e i dolori articolari, in modo tale da migliorare la capacità di diagnosi, scegliere il trattamento e stabilire la gestione di queste malattie, offrendo così speranza e sollievo a coloro che ne soffrono.
Quali sono le malattie infiammatorie sistemiche
Con malattie infiammatorie sistemiche si intendono delle patologie di tipo infiammatorio che coinvolgono diversi organi e diversi tessuti del corpo umano.
Le più conosciute sono:
- Artrite reumatoide: si tratta di una malattia infiammatoria sistemica di tipo cronico, che colpisce le articolazioni piccole che grandi, in particolare mani, polso, piede, dita delle mani e del piede. Con il passare del tempo, le articolazioni colpite da artrite reumatoide si deformano a causa della degenerazione ossea e della cartilagine, provocando difficoltà articolare e dolori intensi. Inoltre, in presenza di questa patologia possono subire danni anche altri organi e apparati come i polmoni, le borse sierose, gli occhi, la pelle e i vasi sanguigni. L’artrite reumatoide ha una prevalenza tra le donne, soprattutto tra i 40 e i 50 anni, e colpisce circa l’1% della popolazione adulta.
- Spondilite anchilosante: si tratta di una malattia reumatica di tipo cronico che colpisce prevalentemente la colonna vertebrale. Spesso, tuttavia, i danni si estendono ad altri organi, in primo luogo coinvolgendo articolazioni come spalla, anca, ginocchio, quindi provocando infiammazione della cartilagine in varie parti del corpo. In alcuni casi, può dare luogo anche a uveite.
- Lupus eritematoso sistemico: è una malattia autoimmune cronica infiammatoria che colpisce il tessuto connettivo. Gli organi e i tessuti colpiti sono numerosi: le manifestazioni più evidenti riguardano la cute e le mucose nelle quali si presenta l’eritema, ma il coinvolgimento è sistemico, pertanto, possono essere interessati i reni, il sistema nervoso centrale, le borse sierose e il sistema emopoietico.
- Psoriasi: sebbene spesso si pensi che questa malattia infiammatoria cronica riguardi solo la pelle, in realtà, può interessare anche altri distretti. Spesso, infatti, è associata a eventi cardiovascolari acuti e spesso possono verificarsi casi di pazienti con infiammazione intestinale. Viceversa, circa il 3% dei pazienti con malattie infiammatorie croniche intestinali sviluppa la psoriasi. Inoltre, circa il 20-30% dei pazienti con psoriasi sviluppa l’artrite psoriasica.
- Artrite psoriasica: è una patologia infiammatoria sistemica a causa della quale il sistema immunitario attacca le cellule dell’organismo, causando un’iperproduzione di cellule della pelle e infiammazione alle articolazioni. In genere, colpisce soggetti che già sono affetti da psoriasi o persone che hanno familiari con questa malattia.
I meccanismi del dolore delle malattie sistemiche infiammatorie
Nei pazienti che soffrono di malattie sistemiche infiammatorie il dolore è una condizione piuttosto frequente ed è il risultato di una combinazione di fattori che comprendono processi infiammatori, immunitari, neurologici e psicologici.
L’infiammazione è un processo naturale a difesa dell’organismo di fronte ad un attacco esterno. Tuttavia, quando l’infiammazione diventa cronica, come spesso avviene nelle malattie sistemiche, si instaurano dolore e danni ai tessuti.
Inoltre, si ha una eccessiva produzione di citochine pro-infiammatorie. Le citochine sono delle proteine che regolano l’attività cellulare del sistema immunitario ma, nel momento in cui vengono prodotte in eccesso, possono provocare ulteriore infiammazione e dolore alle articolazioni interessate.
L’infiammazione cronica può essere anche dannosa per le articolazioni: a lungo andare può provocare l’erosione della cartilagine e dell’osso sottostante. Ciò implica la presenza di dolori frequenti e deformità dell’articolazione, che provocano la limitazione della funzione articolare.
Un’ ulteriore condizione dolorosa legata all’infiammazione cronica riguarda il sistema nervoso: quando l’infiammazione e il conseguente dolore diventano cronici, può verificarsi un fenomeno definito sensibilizzazione periferica e centrale. Si tratta di una serie di alterazioni della sensibilità: nei casi in cui interessi i recettori del dolore periferico (nocicettori periferico) si ha un’aumentata sensibilità al dolore delle aree periferiche colpite. La sensibilizzazione centrale, invece, riguarda il sistema nervoso centrale, e provoca un’ipersensibilità nei tessuti non infiammati.
Infine, numerosi studi hanno dimostrato che i fattori psicologici possono influenzare la percezione del dolore in pazienti affetti da malattie infiammatorie sistemiche. I fattori maggiormente studiati in relazione al dolore includono lo stress, l’ansia, la depressione e le strategie di coping.
L’ansia, per esempio, può aumentare la percezione del dolore attraverso l’ipersensibilità del sistema nervoso e l’attenzione selettiva verso stimoli dolorosi. Inoltre, può aumentare il rischio di sviluppare una condizione chiamata “catastrofizzazione del dolore”[1], a causa della quale i pazienti tendono a focalizzarsi eccessivamente sul dolore e ad amplificarne la percezione.
Per quanto riguarda la depressione, essa è stata associata a una maggiore percezione del dolore, sia attraverso cambiamenti neurobiologici[2] che influenzano il sistema nervoso centrale, sia attraverso l’interazione con fattori psicosociali come l’isolamento e il senso di impotenza.
[1] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2696024/
[2] https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/18704495/