Infiammazione cronica e insulino-resistenza: che rapporto hanno
L’infiammazione cronica e l’insulino-resistenza sono due condizioni che hanno delle importanti relazioni. Sebbene possano sembrare distinte, in realtà si influenzano a vicenda, con conseguenze da non sottovalutare sulla salute delle persone.
L’infiammazione cronica è un processo durante il quale il sistema immunitario rimane attivato a lungo: se l’infiammazione, di base, rappresenta un meccanismo di difesa dell’organismo, la sua costante attivazione può causare disturbi come dolore cronico e provocare danni ai tessuti e alle cellule.
L’insulino-resistenza è, invece, una condizione nella quale le cellule del corpo non reagiscono in modo corretto all’insulina: quando si verifica questa circostanza può esserci a un aumento del rischio di diabete di tipo 2 e di patologie cardiovascolari.
Poiché patologie come l’obesità e le malattie croniche sono in costante aumento, è importante comprendere la relazione che esiste tra queste due condizioni: studi recenti[1] hanno fatto grandi progressi sull’esistenza di meccanismi che collegano l’infiammazione cronica all’insulino-resistenza, con la finalità di comprendere come spezzare questo circolo vizioso e migliorare così la salute di milioni di persone.
Che cos’è l’insulino-resistenza
L’insulino-resitenza si verifica quando le cellule sono “resistenti” all’insulina, ovvero non hanno la corretta sensibilità a questa sostanza.
L’insulina è un ormone che serve a regolare il corretto assorbimento dei carboidrati, dei grassi e delle proteine, e, soprattutto, del glucosio (zucchero) da parte delle cellule.
Quando vengono introdotti dei cibi, l’organismo li trasforma in glucosio, che viene immesso nel sangue. L’insulina, che viene rilasciata dal pancreas, consente al glucosio di entrare nelle cellule (in particolare nelle cellule muscolari, del fegato e del tessuto adiposo) dove può essere utilizzato come fonte di energia o immagazzinato come glicogeno o grasso.
Quando si verifica una condizione di insulino-resistenza, le cellule non reagiscono correttamente all’azione dell’insulina. Pertanto, il glucosio non viene adeguatamente metabolizzato e si accumula, dando luogo a iperglicemia. Il pancreas, pertanto, si attiva per compensare i livelli di iperglicemia e produce nuovamente insulina, causando iperinsulinemia.
Se tale condizione si protrae nel tempo e la produzione di insulina non è sufficiente a contrastare i livelli di glucosio nel sangue, può instaurarsi diabete di tipo 2, oltre ad altre patologie come le malattie cardiovascolari, etc.
Che rapporto esiste tra infiammazione e insulino-resistenza
Negli ultimi 15 anni numerosi studi scientifici hanno mostrato come l’infiammazione abbia una stretta relazione con lo sviluppo dell’insulino-resistenza e di patologie metaboliche come l’obesità e il diabete di tipo 2.
In particolare, sarebbe stato dimostrato che:
- Un eccessivo deposito di tessuto adiposo, in particolare il grasso che circonda gli organi interni (grasso viscerale), può essere causa di infiammazione cronica. Ciò sarebbe provocato dalla produzione da parte di tale grasso di citochine, che sono delle molecole infiammatorie.
- Inoltre, l’eccesso di tessuto adiposo può far scatenare alcune reazioni infiammatorie nel nostro organismo. Ciò avviene perché si instaura uno scorretto funzionamento di quei meccanismi cellulari che hanno il compito di mantenere l’equilibrio nel nostro corpo, ovvero i cosiddetti pathways omeostatici.
- I livelli di FFA, ovvero gli acidi grassi liberi, che sono delle molecole presenti nel nostro corpo e che derivano dalla scomposizione dei grassi che mangiamo, aumentano nel corso di diverse malattie metaboliche, e possono attivare pathways pro-infiammatori, portando allo sviluppo dell’insulino resistenza.
Infiammazione e insulino-resistenza: un rapporto bidirezionale
Se, da una parte, è dimostrato che l’infiammazione è una condizione predittiva per lo sviluppo di insulino-resistenza, sarebbe ormai assodato che è vero anche l’inverso, ovvero che una condizione di insulino-resistenza può provocare infiammazione.
L’insulino-resistenza, come detto, di solito si associa a un aumento dei livelli di glucosio nel sangue, in quanto la mancanza di sensibilità delle cellule all’insulina impedisce il corretto controllo del glucosio. Da qui, si generano iperinsulinemia e iperglicemia. Queste due condizioni, a loro volta, possono causare infiammazione.
L’iperinsulinemia può stimolare la produzione di citochine infiammatorie, mentre l’iperglicemia può aumentare lo stress ossidativo che induce la risposta infiammatoria.
Inoltre, l’insulino-resistenza è spesso associata a un aumento del tessuto adiposo, in particolare il grasso viscerale, che dà luogo alla produzione di citochine infiammatorie.
Patologie reumatiche infiammatorie e insulino-resistenza
Anche le patologie reumatiche, come l’artrite reumatoide e l’osteoartrosi, possono avere relazione con l’insulino-resistenza.
Infatti, l’artrite reumatoide è una patologia cronica che colpisce prevalentemente le piccole articolazioni, ma l’infiammazione che provoca è di tipo sistemico. Ciò significa che la sua portata non riguarda esclusivamente le articolazioni, ma interessa l’intero organismo e può influire sui meccanismi che regolano il metabolismo del glucosio, pertanto, può rappresentare una condizione predittiva all’insulino-resistenza.
Inoltre, è una patologia che può dare luogo alla produzione di citochine infiammatorie che innestano un processo che può provocare l’insulino-resistenza.
Tuttavia, il rapporto tra insulino-resistenza e patologie reumatiche è piuttosto complesso e potrebbe essere influenzato da altri fattori concomitanti o preesistenti, come obesità, etc. Pertanto, saranno ancora necessari studi specifici per comprendere a fondo la relazione tra queste due condizioni, sebbene in entrambi i casi sia chiaro il ruolo centrale svolto dall’infiammazione.
[1] http://www.sisa.it/upload/GIA_2012_n2_9.pdf