I cambiamenti economici italiani in seguito alla pandemia
L’Italia e il mondo in generale, sta finalmente uscendo da un biennio molto difficile e complicato. I due anni appena passati, sono stati segnati dal Covid-19, una pandemia mondiale che ha causato milioni di morti.
Oltre all’incredibile emergenza sanitaria che abbiamo appena vissuto, questa pandemia ha avuto risvolti anche su tutte le persone e le aziende, nazionali e internazionali.
Per fortuna ci sono stati alcuni settori economici che non hanno risentito della pandemia da Covid-19, mentre altri hanno accusato maggiormente la situazione.
Come è variata l’economia italiana con Covid e inflazione
Secondo degli studi statistici, i consumatori in Germania, Francia e Italia hanno notevolmente ridotto i propri consumi reali e i loro risparmi nel corso dei mesi.
I dati Istat hanno stimano ad Aprile del 2022 un notevole incremento dei rapporti commerciali con gli altri paesi esteri. Soprattutto per quanto riguarda le importazioni l’incremento si aggira intorno al 7%. In minor percentuali, ma anche il dato relativo alle esportazioni è cresciuto.
Non soltanto sono aumentati i rapporti con i paesi europei, ma anche quelli con le nazioni presenti in altri continenti.
Anche sotto il punto di vista dell’inflazione, la pandemia ha influito molto ed è riuscita a raggiungere dei tassi mai visti negli ultimi anni. In Italia l’aumento dei prezzi è notevole soprattutto per tutti i beni energetici e quelli alimentari. Oltre al covid, anche la guerra in Ucraina ha influito all’aumento del tasso di inflazione. Il prezzo dell’olio di semi è aumentato del 70%.
Molte aziende italiane stanno anche subendo dei continui ritardi di pagamento, un fattore notevolmente negativo per l’economia del nostro paese.
Il numero relativo alle insolvenze aziendali nel 2022 è in continua crescita e dalle previsioni sembra addirittura che questi dati siano destinati a salire nel 2023.
Per riuscire a controbattere a questa problematica, nel breve periodo, le aziende hanno iniziato a collaborare con le autorità italiane sotto due aspetti ben distinti fra loro.
Da una parte le imprese hanno iniziato il 2022 con dei fondamentali solidi, un alto livello di depositi e un indice di liquidità delle società quotate superiore. Dall’altra parte, le autorità italiane, hanno riiniziato
a sostenere le aziende applicando delle misure straordinarie simili a quelle applicate durante il periodo pandemico.
Quali settori hanno subito maggiormente il covid?
Tutti i fattori di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente hanno indotto i consumatori e le imprese a cambiare notevolmente le proprie abitudini. Il settore del commercio e quello edile sono i due che principalmente hanno accusato la situazione. Molte ditte di costruzioni sono infatti fallite, come tanti bar e ristoranti che purtroppo non sono riusciti superare il brutto periodo.
Anche il settore dei chip ha subito grosse perdite e non accenna ad una ripresa. Automobili e dispositivi elettronici sono infatti disponibili sul mercato solo in una piccola parte. La mancanza di chip influenza molto il lato finanziario di queste attività.
Grossa perdita anche per il settore turistico. Il lockdown ha chiuso tutte le frontiere impedendo così gli spostamenti per tutti i turisti esteri. Per un lungo periodo di tempo è stato anche impossibile uscire dal proprio comune e questo ha influenzato molto tutto il mercato del turismo, che ha riscontrato un netto calo. Per fortuna, questo settore al momento è in netta crescita e sembra essere riuscito a risollevarsi dal suo periodo più buio.
La metallurgia, i prodotti petroliferi e quelli farmaceutici sono quelli che sembrano essere ripresi meglio per quanto riguarda il 2022. In questo caso si tratta principalmente di un settore in aumento grazie all’esportazione nei mercati esteri. Questo trend positivo sembra destinato a proseguire, nonostante l’aumento dei costi dei trasporti internazionali e il deficit energetico sia triplicato rispetto all’anno passato.