Ho’oponopono: la meditazione hawaiana per “mettere a posto le cose”
Le Hawaii non sono importanti solo per le acque cristalline e il poke. Qui, infatti, ha avuto origine un’antica pratica di riconciliazione con se stessi che permette agli individui un percorso di guarigione.
Questa pratica è chiamata Ho’oponopono e negli ultimi anni si è diffusa anche al di fuori delle isole del Pacifico. Il suo nome deriva da una parola hawaiana che può essere tradotta come “mettere a posto le cose” o “correggere un errore”.
Non si tratta semplicemente di un rituale o di una serie di parole da recitare, ma di una profonda meditazione che incoraggia a prendere la responsabilità dei propri pensieri, parole e azioni, e a cercare il perdono e la pace sia con se stessi che con gli altri.
Nella nostra società, in cui spesso lo stress, i conflitti e le incomprensioni ci sovrastano, l’Ho’oponopono si presenta come una interessante soluzione per ritrovare l’equilibrio interiore e stabilire connessioni autentiche con le persone e il mondo che ci circonda.
Come nasce la meditazione hawaiana
L’Ho’oponopono ha radici profonde nella cultura hawaiana: nelle antiche comunità polinesiane si riteneva che la malattia derivasse dagli errori, chiamati hara. Pertanto, all’interno della struttura sociale era di vitale importanza mantenere l’armonia. Quando sorgevano dispute o malintesi, si riteneva che ciò causasse un mai, ovvero una malattia, che colpiva non solo la persona direttamente coinvolta ma tutta la comunità. Per risolvere queste tensioni e ristabilire l’equilibrio, veniva praticato, appunto, l’Ho’oponopono.
Questa pratica veniva gestita da un mediatore o facilitatore: i kahuna erano sacerdoti o sacerdotesse e, come avveniva sovente nelle comunità antiche, erano scelti tra i saggi locali. Durante quello che era un vero e proprio rituale, i membri coinvolti si riunivano per discutere, confessare e, infine, perdonare, consentendo così alla comunità di guarire e andare avanti.
Con l’arrivo degli occidentali e l’inevitabile mescolanza di culture, molte pratiche native hawaiane, inclusa l’Ho’oponopono, rischiarono di andare perdute. Tuttavia, grazie alla dedizione di custodi culturali e praticanti, questa antica forma di riconciliazione è stata non solo preservata ma è anche fiorita, estendendo la sua influenza ben oltre le spiagge hawaiane.
La diffusione di questa pratica si deve principalmente alla kahuna Morrnah Simeona e al dott. Ihaleakala Hew Len, che può essere considerato un suo discepolo.
Simeona, riconosciuta fin dalla giovanissima età come guaritrice, perfezionò le tecniche dell’Ho’oponopono trasformando il rituale in un lavoro di introspezione che non richiedeva più l’intervento di un mediatore. Il dott. Ihaleakala Hew Len, psicologo ospedaliero, poté apprezzare gli effetti positivi delle tecniche di Simeona sulla propria figlia e iniziò a studiarle tanto che, si narra, riuscì a guarire un intero reparto di pazienti psichiatrici tramite questa pratica.
I principi dell’Ho’oponopono
Il punto cardine dell’Ho’oponopono è rappresentato dal concetto di responsabilità. Innanzitutto, per comprenderlo a fondo, è essenziale fare una distinzione tra responsabilità e colpa. Secondo questa filosofia, non siamo colpevoli delle circostanze che emergono nella nostra vita e che desideriamo modificare; tuttavia, ne siamo decisamente responsabili. Questo riconoscimento conferisce un potere empatico: la capacità e la libertà di intervenire e apportare cambiamenti. L’Ho’oponopono elimina la dicotomia tra giusto e sbagliato, sottolineando invece che tutto rientra sotto il nostro dominio e la nostra responsabilità. In questo universo interconnesso, ogni evento, ogni azione, inizia e termina con noi.
Assumendoci la piena responsabilità, riconosciamo che ogni circostanza è fluida e in continua evoluzione, e che noi siamo i protagonisti principali di questa narrativa in divenire. Si tratta di un cambiamento di prospettiva: anziché pensare alle colpe altrui, è indispensabile concentrarsi su che cosa ognuno di noi può fare per migliorare sé stesso e, di conseguenza, portare un cambiamento al mondo intero.
Questa prospettiva implica una visione interconnessa tra il sé e l’altro. A ciò si aggiungono altri principi fondamentali come l’auto-accettazione, la sospensione del giudizio e l’autenticità.
Come si pratica l’Ho’oponopono
L’Ho’oponopono si fonda sull’idea centrale che ogni individuo detiene la responsabilità di tutto ciò che si manifesta nella propria vita, nel proprio corpo e all’interno della propria famiglia. Questa responsabilità nasce dalle nostre memorie, dagli schemi e dai ricordi accumulati nel corso della vita.
Tuttavia, la pratica non spinge a indagare o analizzare in profondità tali memorie per comprendere le cause di determinate situazioni.
Al contrario, l’Ho’oponopono enfatizza l’importanza di pulire e liberare queste memorie, permettendoci di vivere nel presente, nel qui e ora, e di abbracciare la vita con maggiore chiarezza e serenità.
Pertanto, permette di affrontare le difficoltà presenti sul momento, attraverso la recitazione ad alta voce oppure nella propria testa di un mantra composto da quattro parole fondamentali:
- Grazie: questa espressione non è solo un ringraziamento superficiale. Con essa, accogliamo e riconosciamo il problema, vedendolo come un’opportunità per eliminare quei ricordi e quelle memorie che ne sono alla base. Esprimere gratitudine, inoltre, ci permette di vedere la situazione sotto una luce diversa, alleggerendo il peso del problema.
- Mi dispiace: con questa frase manifestiamo il nostro rammarico per l’emergere dello squilibrio nella nostra vita, riconoscendo l’eco di vecchie memorie o dinamiche interne.
- Perdonami: con questa parola esprimiamo il desiderio di auto-perdono, comprendendo e accettando la nostra parte di responsabilità nella manifestazione di tale squilibrio.
- Ti amo: queste due parole sono un abbraccio amoroso diretto a noi stessi e all’intero universo. Esse rappresentano l’essenza dell’Ho’oponopono, sottolineando l’importanza dell’amore come pilastro della pratica e come strumento di guarigione.
Questo mantra, nella sua semplicità, incorpora la filosofia e l’essenza dell’Ho’oponopono, offrendo una guida per ritrovare l’armonia e l’equilibrio nella nostra vita.