Difese immunitarie: il digiuno è utile o controproducente?
Digiunare fa bene alla salute o fa male? Se sì, quali sono le forme di digiuno più corrette e come reagisce il nostro organismo e, in particolare, il sistema immunitario?
Queste sono alcune delle domande che molte persone si pongono: spesso le opinioni sono discordanti, da una parte perché gli studi scientifici non sono ancora riusciti a dare una risposta definitiva, dall’altra perché spesso vengono divulgate come scientifiche teorie che si basano più che altro sul sentito dire.
Che cosa c’è, allora, di vero in tutto ciò e come deve essere gestito il digiuno?
Il digiuno nella storia
Il digiuno è una pratica piuttosto antica che si ritrova in molte culture di tutto il mondo. Il suo scopo principale è quello di purificare il corpo, che poi si realizza in varie forme sia per scopi spirituali sia per scopi medici.
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Le principali religioni, quali il Cristianesimo, l’Islamismo, l’Ebraismo, il Buddismo e l’Induismo, prevedono forme di digiuno: non solo periodi di digiuno come la Quaresima e il Ramadan, ma anche momenti di purificazione in occasione di una festa specifica, come lo Yom Kippur ebraico nel Giorno dell’Espiazione, e regimi alimentari molto rigorosi in vista dell’Illuminazione, come avviene nel Buddismo.
Nell’antichità il digiuno era utilizzato ampiamente in molte medicine tradizionali di tutto il mondo, che interpretavano questa pratica come un momento di purificazione del corpo tale da favorirne la guarigione.
Che cosa si intende per digiuno
Con digiuno si intende l’astensione dal cibo: il termine stesso trae origine dal latino “jejunus”, che è colui che non ha mangiato.
L’astensione volontaria dal cibo per fini religiosi o allo scopo di migliorare la propria salute può essere gestita in diverse modalità.
- Digiuno intermittente: prevede l’alternanza di periodi di digiuno e di alimentazione. Ci sono vari approcci, come il digiuno per 16 ore e alimentazione per 8 ore oppure la riduzione dell’apporto calorico per 2 giorni non consecutivi a settimana.
- Digiuno prolungato: prevede l’astensione dal cibo per più di 24 ore, solitamente per 48-72 ore.
- Digiuno a giorni alterni: consiste nel digiunare un giorno sì e un giorno no, alternando giorni di restrizione calorica a giorni di normale alimentazione.
Esistono poi altre forme di digiuno, come quella che si attua durante il Ramadan, che è una forma particolare di digiuno intermittente, in cui il digiuno è previsto solo in alcune ore del giorno per un dato periodo di tempo.
Il digiuno per migliorare il funzionamento del sistema immunitario
Secondo alcune teorie, il digiuno sarebbe un metodo valido per migliorare il funzionamento del sistema immunitario.
Alcuni studi scientifici[1], infatti, dimostrerebbero come il digiuno, in particolare il digiuno intermittente e la restrizione calorica, sia associato a diversi benefici per la salute, tra cui:
- Riduzione del rischio di malattie legate all’età: studi hanno dimostrato che il digiuno e la restrizione calorica possono ridurre il rischio di ipertensione, aterosclerosi, obesità e diabete.
- Miglioramento della risposta immunitaria: il digiuno migliorerebbe la funzione immunitaria, contribuendo alla prevenzione di infezioni e malattie.
- Controllo della crescita tumorale: la riduzione delle calorie e il digiuno potrebbero essere utili nel controllo della crescita tumorale negli esseri umani.
Tuttavia, a fronte di queste evidenze, ci sarebbero altri studi[2] che suggerirebbero un potenziale risvolto negativo del digiuno: la riduzione del numero di cellule immunitarie circolanti (monociti) e un aumento dell’infiammazione a seguito della reintroduzione del cibo.
Tale studio, condotto sui topi, ha rilevato che il digiuno riduce rapidamente il numero di monociti nel sangue, ma questi tornavano a fluire nel sangue in concentrazioni elevate dopo la reintroduzione del cibo. Inoltre, il digiuno innescherebbe una risposta allo stress nel cervello, che potrebbe indurre il sistema immunitario a conservare risorse quando il cibo è scarso.
Pertanto, il digiuno, seguito dalla reintroduzione del cibo, potrebbe avere un impatto negativo sulla capacità dell’organismo di combattere un’infezione. I topi che avevano digiunato per 24 ore e successivamente erano stati nutriti per 4 ore sono morti prima e in maggior numero a causa dell’aumento dell’infiammazione nei loro polmoni, rispetto ai topi che avevano libero accesso al cibo.
Questo suggerisce che il digiuno potrebbe avere un costo in termini di riduzione dell’immunità, sebbene ulteriori ricerche siano necessarie per comprendere le implicazioni di questi risultati sugli esseri umani.
Come bilanciare i benefici e i rischi del digiuno
Per bilanciare i benefici e i rischi del digiuno, è importante avere un approccio misurato al digiuno e alla rialimentazione controllata, piuttosto che abbuffarsi dopo il digiuno.
Alcune indicazioni interessanti[3] quando si segue un regime di dieta controllato possono essere:
- Seguire un piano di digiuno intermittente che si adatti al proprio stile di vita e alle proprie esigenze nutrizionali. Così come mangiare troppo può essere dannoso all’organismo, anche un apporto calorico troppo scarso può essere pericoloso quando sono richiesti sforzi intensi.
- Evitare di saltare la colazione regolarmente, poiché ciò potrebbe avere un impatto negativo sul sistema immunitario.
- Consultare un medico o un nutrizionista prima di iniziare un programma di digiuno, soprattutto se si hanno condizioni mediche preesistenti o se si assumono farmaci.
In conclusione, il digiuno può offrire diversi benefici per la salute e il sistema immunitario, ma è importante bilanciare questi benefici con i possibili rischi. Ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere con certezza l’impatto del digiuno sul sistema immunitario negli esseri umani e per sviluppare strategie di digiuno e rialimentazione ottimali.