Crioterapia: quando il freddo cura gli sportivi
Gli sportivi, purtroppo, sono spesso soggetti ad infortuni e ogniqualvolta ciò si verifica, lo sfortunato necessita di cure più o meno intensive. La scienza avanza in tutti i settori e anche in questo campo ha fatto passi da gigante: sono sempre molti i nuovi sistemi e le tecniche curative che cominciano ad essere utilizzate. Una delle scoperte importanti in questo senso è quella di cui andremo a parlare nel nostro articolo, ovvero la Crioterapia.
Andremo nello specifico a conoscere cos’è, come funziona, e anche quale sia il principio grazie al quale, attraverso il suo utilizzo, si completa il percorso verso la guarigione dopo un infortunio. È chiaro che per ottenere i risultati sperati si dovranno seguire i consigli dello specialista al quale ci siamo affidati, trascorrendo una convalescenza nel rispetto delle regole che ci vengono imposte per il nostro bene e con l’obiettivo di tornare in salute.
Crioterapia: cos’è
La crioterapia è una cura per gli infortuni che si basa essenzialmente sul principio della riabilitazione, e viene usata in larga sala nel mondo dello sport. Basti pensare che un calciatore molto famoso che si è sottoposto a questo ciclo di cura è stato Cristiano Ronaldo. Il nome deriva dal greco kryos (freddo). Infatti, la crioterapia è proprio questo, lo sfruttamento del freddo come forma di cura.
La Crioterapia sfrutta appieno il potere curativo delle basse temperature, che possono essere portate fino a 170 gradi sottozero. Questo favorisce una serie di meccanismi, come ad esempio: il rilassamento dei muscoli, la riduzione dei tempi di recupero dagli infortuni, e addirittura la diminuzione del dolore. È testato che si tratti di una terapia efficace, che dà la garanzia di ottenere effetti analgesici e antinfiammatori, sia dopo un infortunio sia anche dopo un semplice allenamento.
Questa terapia è molto utilizzata nell’ambiente del calcio professionistico, ma è un rimedio che è accessibile e utilissimo anche per chi fa sport semplicemente a livello dilettantistico o addirittura amatoriale. Il freddo non viene applicato sempre allo stesso modo, ma viene stabilito caso per caso.
Inoltre, per l’applicazione possono essere usati diversi strumenti. Questo ci fa capire che la crioterapia non può essere fatta attraverso il metodo del fai da te, ma ci si deve rivolgere ad un centro specializzato in medicina dello sport e della riabilitazione. Qui i medici che sono esperti di questo specifico settore, stabiliranno il metodo migliore e lo strumento più adatto per ottenere gli effetti desiderati.
Vediamo adesso alcuni dei sistemi utilizzati con la Crioterapia.
Criosauna
È una sauna al contrario, ovvero si sta all’interno di una stanza che si trasforma in una vera e propria cella frigorifera. All’interno della stanza viene vaporizzato azoto liquido, un gas che per sua natura evapora raggiungendo temperature molto basse comprese tra i 120 e i 170 gradi sottozero, creando un ambiente secco e asciutto. Il trattamento ovviamente non può durare molto tempo, infatti all’interno di questa stanza si potrà restare solamente tre minuti. Essendo una terapia che prevede l’ingresso della persona all’interno, il beneficio che si otterrà sarà generale, riguarderà chiaramente il corpo completo. Affinché si arrivi al risultato che si deve ottenere, in genere sono necessarie almeno dieci sedute.
Crioterapia con aria
In questo caso verrà utilizzata una particolare attrezzatura, che produce un getto d’aria con una temperatura variabile tra 0 e -30 gradi. L’operatore addetto si occuperà di dirigere il getto d’aria nella parte interessata dal problema da trattare. La durata del trattamento è di 10 minuti, tempo nel quale l’operatore dovrà mantenere fisso e costante il getto verso la zona interessata.
Crioterapia a immersione
All’interno di vasche riempite di acqua e ghiaccio, ad una temperatura di circa 5-10 gradi, si immerge tutto il corpo o solamente la parte interessata nel caso di una gamba o un braccio. Questa pratica è molto utilizzata nella cura di giocatori che praticano sport come il rugby, football e calcio, in quanto è utile per ridurre l’indolenzimento muscolare tipico di questi sport. Questo trattamento, inoltre, favorisce un veloce recupero e lenisce in maniera decisa quelli che sono i dolori articolari e muscolari. Solitamente la durata dell’immersione è di un minuto, al quale poi devono seguire due minuti fuori dall’acqua. Questa sequenza dovrà essere ripetuta all’interno della stessa seduta dalle tre alle sei volte.
Crioultrasuoni
Chiudiamo con una terapia che unisce i benefici della crioterapia classica (analgesici) a quella degli ultrasuoni (antiinfiammatori). Per sottoporsi a questo trattamento è necessario l’utilizzo di uno strumento moderno che ha la testa dell’ultrasuono raffreddata. La temperatura è solitamente posta tra 0 e -5 gradi. Il trattamento dura 10-15 minuti, ed è benefico contro l’infiammazione, il dolore, il gonfiore e le contratture e risulta molto efficace per trattare i traumi muscolo-tendinei.