Crimine sportivo: il vertice (Parte 1)
La pratica sportiva previene il crimine, insegna il rispetto delle regole e il fair play, ma in essa talvolta trovano posto anche episodi criminosi.
Tuttavia vi sono ambiti all’interno della società in cui vigono una o più norme e valori in contrasto con quelli della cultura legale, che viene così solo parzialmente accettata.
Ebbene fra coloro che praticano l’illegalità in ambiente sportivo vige una sottocultura con regole “differenziali”, eccole di seguito:
- L’importante è vincere a qualsiasi costo
- L’importante è vincere anche a rischio della propria salute
- È giusto quello che viene definito tale dalle persone con cui entri in contatto
- Guadagnare è più importante di vincere
Citiamo degli esempi realmente accaduti, caso per caso:
1. L’importante è vincere a qualsiasi costo
Il caso del doping nel ciclismo è il caso più emblematico. Già nei primi decenni del Novecento si ricorreva all’utilizzo di stimolanti come la cocaina o le amfetamine, passando poi agli anni Settanta ai farmaci corticoidi e steroidi, negli anni Ottanta si scoprono le proprietà dell’eritropoietina (EPO). Tuttavia gli episodi di doping ematico non sono circoscritti solo al ciclismo, infatti nel 2006 in una clinica in Spagna vengono rinvenute innumerevoli sacche di plasma appartenenti a molti ciclisti, ma anche esponenti di altre discipline sportive come tennis e calcio.
2. L’importante è vincere anche a rischio della propria salute
Il tema delle attività criminali nel mondo dello sport si intreccia a quella degli sportivi come vittime: è la salute dell’atleta quella messa a repentaglio in caso di doping, soprattutto nel caso in cui le sostanze vangano somministrate senza che l’atleta ne conosca i rischi, ma fidandosi ciecamente del medico del club. Nel 2004 la condanna per doping del Tribunale Ordinario di Torino ai danni della Società Juventus ne è un esempio. Dalle dichiarazioni fornite dagli atleti coinvolti si evince che alcuni ignoravano che le sostanze assunte non fossero lecite, altri ne erano a conoscenza, ma non erano stati informati sui rischi, altri invece erano perfettamente consapevoli di entrambi gli aspetti, accettando pienamente la regola sottoculturale: ”In certe occasioni prenderesti qualsiasi cosa pur di riuscire a tornare in campo” (Heine Fernandez).
3. È giusto quello che viene definito tale dalle persone con cui entri in contatto
Tutto ciò che gli sportivi descrivono sul loro avvicinarsi a comportamenti illeciti è riconducibile a comportamenti acquisiti attraverso la ripetuta comunicazione con altre persone autorevoli per il soggetto e mediante relazioni dirette. E’ importantissimo quindi l’aspetto dell’etica di spogliatoio, con i diversi ruoli di influenzamento che possono avere il leader carismatico della squadra e l’allenatore, ma soprattutto i campioni che hanno vinto, ma bisogna anche chiedersi come.
4. Guadagnare è più importante di vincere
Guadagnare può essere più importante della fedeltà alla squadra e ai compagni? Parliamo delle partite vendute dai giocatori contro le proprie stesse squadre: emblematica la somministrazione di diazepam da parte del portiere del Cremona a tutti i compagni prima di una partita che doveva essere persa.