Si può correre in gravidanza?
Riguardo allo sport da fare in gravidanza ormai le opinioni sono sostanzialmente concordi, tuttavia, non tutti la pensano allo stesso modo sulla corsa in gravidanza.
Si tratta di un particolare tipo di sport, riguardo al quale c’è chi pensa che sia assolutamente da evitare e chi invece la ritiene una attività che si può svolgere tranquillamente senza alcun rischio.
Come spesso avviene, la discriminante non è solo il tipo di sport quanto la modalità con cui si pratica: inoltre, il trimestre in cui ci si trova e l’intensità della performance sono senza dubbio elementi di cui tenere conto quando si decide di correre in gravidanza.
Corsa in gravidanza: cosa dicono gli studi scientifici
Attualmente vi sono poche informazioni scientifiche sugli effetti che la corsa potrebbe avere sul feto. Non sono disponibili molti dati anche perché le donne che continuano a correre fino agli ultimi giorni prima del parto sono troppo poche per poter trarre conclusioni rilevanti.
Tuttavia, uno studio pubblicato da BMJ Open Sport & Exercise Medicine[1] ha esaminato le abitudini di corsa di 1293 runners durante la gravidanza per valutare se la corsa potesse avere influenze sull’età gestazionale al momento del parto e sul peso alla nascita. L’ipotesi era, infatti, che correre negli ultimi mesi di gravidanza con una certa intensità potesse anticipare il parto o provocare uno scarso peso alla nascita.
Il campione è stato preso tra donne di tutto il mondo che corrono abitualmente, escludendo le minori o le persone che non potessero fornire dati sugli esiti. Inoltre, sono stati registrati il tasso di parti naturali assistito e quello di parti prematuri a causa di gestazioni con problemi clinici.
Ne è risultato che tra i bambini nati da donne che hanno corso fino alla gravidanza e quelli nati da donne che avevano sospeso l’attività non vi erano differenze significative: per quanto riguarda l’età gestazionale si è registrata una media rispettivamente di 279,0 giorni e di 279,6 giorni; per quanto riguarda il percentile di peso alla nascita, si è registrato rispettivamente in 46,9% contro il 44,9%.
Le differenze più significative si sono rilevate per quanto riguarda il tasso di parto naturale assistito, ovvero che hanno richiesto l’intervento medico: le donne che hanno continuato a correre hanno riportato un tasso di parto naturale assistito del 27% contro il 22%. Le cause potrebbero essere da valutare in relazione all’aumento di massa muscolare del pavimento pelvico, che potrebbe aver ostacolato il passaggio del feto.
Anche altri studi sono giunti a conclusioni pressoché analoghe: molto, tuttavia, dipende dalle condizioni particolari di ogni donna, pertanto risulta difficile avere delle risposte valide per tutte.
[1] https://bmjopensem.bmj.com/content/4/1/e000296
Correre in gravidanza: gli aspetti positivi
Corsa e gravidanza, dunque, potrebbero non essere alternativi uno all’altro.
In linea di massima, l’indicazione per fare sport, come la corsa, in gravidanza senza correre rischi è di valutare le condizioni specifiche di ogni donna, senza però esagerare.
Anche la corsa può essere una scelta accettabile, a condizione che non si siano preclusioni da parte del ginecologo e che si rimanga entro certi limiti per quanto attiene l’intensità. Se non ci sono rischi per la mamma e per il bambino, allora si può continuare ad allenarsi. Oltre ad ascoltare il proprio corpo, è opportuno seguire un piano personalizzato che tenga conto delle proprie condizioni e del livello di allenamento.
Del resto, la corsa è una attività aerobica e come tale può aiutare a tenere sotto controllo il peso in gravidanza. Anche la muscolatura ne trae beneficio, in quanto diventa più tonica e reattiva e in grado di affrontare meglio il parto. Allo stesso modo, l’attività come la corsa consente di prevenire il mal di schiena e di sostenere meglio il peso del feto.
Anche il rischio di diabete gestazionale si riduce grazie all’attività fisica.
Tuttavia, se si decide di continuare a correre anche in gravidanza, è opportuno seguire alcuni accorgimenti, per evitare conseguenze negative provocate proprio dalla corsa.
Le precauzioni da osservare quando si corre in gravidanza
I rischi della corsa in gravidanza sembrerebbero essere legati all’impatto che essa può avere sul nostro fisico, alla frequenza cardiaca e alla temperatura corporea, sia per quanto riguarda la salute della mamma sia per quella del bambino.
- Nel primo trimestre, il fisico non si è ancora modificato molto, quindi non dovrebbero esserci complicazioni per quanto riguarda la capacità dell’organismo di affrontare l’impegno fisico. Tuttavia, è la fase più delicata per quanto riguarda l’impianto dell’embrione nella cavità uterina, quindi sono da evitare sforzi eccessivi e soprattutto salti.
- Nel secondo trimestre, in genere, il rischio di aborto spontaneo è scongiurato. Tuttavia, il fisico inizia a cambiare struttura con aumento di peso e abbassamento del baricentro. Si potrebbe percepire uno sforzo maggiore o un aumento del battito cardiaco. In tal caso, è opportuno ridurre l’intensità. Anche le cadute possono essere pericolose, per cui si consigliano percorsi non accidentati e in piano.
- Nel terzo trimestre, oltre ai rischi già presenti nel secondo trimestre, si aggiunge quello di contrazioni anticipate. L’attività fisica intensa può stimolare l’utero che si contrae. Se ci si accorge di questo disturbo, oltre a sospendere l’attività, è consigliabile rivolgersi al proprio ginecologo che potrebbe valutare la situazione ed eventualmente prescrivere farmaci per evitare parti prematuri.