Contusioni quando si fa sport: quali sono i rischi
Quando si fa sport, le contusioni, dette anche traumi contusivi, sono molto frequenti, soprattutto negli sport dove c’è contatto.
Nella maggior parte dei casi, le contusioni si possono inserire tra gli infortuni lievi o di media entità e, di solito, si risolvono spontaneamente senza che sia necessario interrompere l’attività sportiva.
Tuttavia, in alcuni casi i traumi contusivi possono essere più seri e provocare lesioni più profonde ai tessuti molli. Pertanto, è sempre bene non sottovalutare un trauma, soprattutto se il dolore persiste.
Che cosa sono le contusioni
Le contusioni sono delle lesioni lievi provocate in seguito a un trauma di tipo diretto, ovvero quando esso viene generato da una forza esterna. Ciò può avvenire, per esempio, quando si cade e si urta il pavimento oppure quando ci si scontra contro un avversario di gioco o, nella vita quotidiana, quando ci si scontra con uno spigolo.
Di solito, il trauma non comporta delle lacerazioni della pelle, ma provoca lo schiacciamento dei tessuti molli che si trovano al di sotto della pelle.
A seconda del tipo di lesione, si possono osservare manifestazioni di tipo diverse, che generalmente interessano i vasi sanguigni e si presentano con dolore.
L’entità del trauma può provocare due tipi di conseguenze: l’ematoma e l’ecchimosi.
Che cosa si intende con ematoma
L’ematoma è una lesione che si verifica quando c’è un versamento di sangue al di fuori del circolo sanguigno. Avviene in seguito a un trauma contusivo particolarmente violento e interessa vasi ematici di grossa entità. In conseguenza di ciò, si ha un ristagno di sangue nei tessuti e si presenta con dimensioni che superano i 2 centimetri.
L’area colpita si presenta dolorante al tatto, ma gli ematomi molto estesi e profondi possono essere sempre dolenti. Inoltre, gli ematomi si presentano in modo evidente con colorito bluastro che, man mano che lesione guarisce, diventa più giallastro.
Che cos’è un’ecchimosi
L’ecchimosi è una lesione molto simile all’ematoma e, come quest’ultimo, colpisce anch’essa i vasi sanguigni. La differenza principale tra ematoma ed ecchimosi riguarda la gravità della lesione. Di solito, l’ecchimosi si presenta in seguito a un trauma meno violento e interessa vasi sanguigni più piccoli.
Di conseguenza, anche il livido ha caratteristiche diverse: ha una colorazione tendente più al porpora, ha un diametro di dimensioni inferiori, di solito tra il centimetro e i due centimetri, ed è doloroso solo al tatto.
Contusioni: i fattori di rischio
I traumi contusivi, dunque, a seconda della loro entità, possono dare luogo a ecchimosi o a ematomi. Nella maggior parte dei casi, l’organismo è in grado di riparare le lesioni da sé.
Il sangue, infatti, arresta l’emorragia attraverso l’azione delle piastrine, che sono cellule ematiche che favoriscono la coagulazione del sangue. In alcuni casi, però, se l’ematoma è molto esteso, l’emorragia si arresta meno facilmente. Di conseguenza, il sangue ha un versamento nei tessuti molli che si trovano attorno e lì si coagula rapidamente, dando origine all’ematoma.
Talvolta, gli ematomi possono presentarsi anche in punti distanti, in quanto sangue tende a spostarsi fra i tessuti.
La gravità dell’ematoma, oltre che dall’entità del trauma, dipende anche dalla capacità di coagulazione e dalle caratteristiche del tessuto interessato.
- Le contusioni alla testa, se sono molto violente, possono creare ematomi particolarmente pericolosi. Gli ematomi celebrali, infatti, provocano l’aumento della pressione intracranica e possono avere conseguenze anche molto gravi.
- Le contusioni spleniche, ovvero quelle alla milza, rappresentano un altro tipo di infortuni che possono avere conseguenze serie. La milza è l’organo interno più facilmente interessato da lesioni traumatiche. Spesso la rottura della milza avviene in seguito a incidenti stradali o a traumi contusivi durante la pratica sportiva. Tuttavia, in soggetti affetti da splenomegalia, ovvero ingrossamento e infiammazione della milza, possono verificarsi rotture anche in seguito a un trauma lieve o insignificante. Per questo spesso ai soggetti interessati da patologie che provocano splenomegalia sono sconsigliate attività sportive con contatti violenti.
Come trattare le contusioni
In linea generale, qualunque sia l’entità del trauma subito, è consigliabile applicare il ghiaccio: il freddo, infatti, ha la funzione di limitare la vasocostrizione e previene la formazione di ematomi. Inoltre, il freddo riduce l’infiammazione. Per i traumi più intensi, è buona norma sospendere l’attività fisica in quanto il riposo permette di accelerare gli step naturali di guarigione.
In particolare, per questo tipo di infortuni la strategia consigliata è la cosiddetta RICE: si tratta di un acronimo che corrisponde alle parole inglesi rest, ice, compression ed elevation. Ciò significa che, oltre al riposo e al ghiaccio, è opportuno bendare la parte interessata, in modo non stretto, e tenerla sollevata, in modo che la circolazione sia favorita e i liquidi si possano riassorbire senza accumularsi nella zona dell’ematoma.
Inoltre, per ridurre il dolore e l’infiammazione può essere consigliato applicare localmente FANS, ovvero antinfiammatori non steroidei ad azione locale.
Per i traumi più violenti, soprattutto se riguardano la testa o l’addome, può essere consigliato recarsi dal medico, che valuterà se sia necessario un approfondimento diagnostico.