Che cos’è la miosite
Quando si parla di miosite si fa riferimento a una serie di infiammazioni del tessuto muscolare, in particolare del tessuto muscolare striato, che possono avere origini diverse.
In generale, si tratta di infiammazioni croniche originate da malattie autoimmuni che danno luogo a un deterioramento delle fibre muscolari. Per questo motivo i sintomi principali sono dolore localizzato nei muscoli e astenia, ovvero senso di stanchezza e di debolezza muscolare.
È proprio questa stanchezza a rappresentare uno dei sintomi tipici, che possono essere un campanello d’allarme e che non devono essere confusi con altri disturbi come la sindrome da sovrallenamento.
Dove si presenta la miosite
Poiché è un disturbo che colpisce prevalentemente i muscoli volontari prossimali, la miosite si presenta negli arti superiori e inferiori, nelle spalle, nel collo e nelle anche.
I muscoli prossimali volontari, come dice il termine stesso, sono quelli che si utilizzano in modo volontario quando si intende compiere determinati movimenti e si trovano nella parte centrale del corpo, vicino al tronco.
In genere, la miosite colpisce i muscoli striati ma in alcuni casi più rari può colpire anche la muscolatura liscia, ovvero i muscoli involontari, cioè quelli che si contraggono indipendentemente dalla volontà e che gestiti dal sistema nervoso autonomo. Talvolta, inoltre, la miosite può colpire anche i muscoli volontari distali, che sono muscoli striati che si trovano nella mano, nel polpaccio e nell’avambraccio.
I sintomi della miosite
Come detto, i sintomi più significativi della miosite sono l’astenia e il dolore muscolare. Tuttavia, possono essere presenti anche altri sintomi come crampi e riduzione della massa muscolare: in genere, tutti questi disturbi si presentano in modo improvviso e contemporaneo.
A seconda, però, delle cause della miosite, della sua tipologia e del livello di gravità, possono essere presenti anche altri sintomi: in particolare a livello muscolare si possono presentare disfagia e diplopia. Si tratta sempre di disturbi della muscolatura, ma che colpiscono la deglutizione e la vista. Inoltre, un altro sintomo della miosite è cardiomiopatia dilatativa. Poiché si tratta di una patologia infiammatoria, il quadro sintomatologico può comprendere anche rash cutanei, febbre e brividi.
Le cause della miosite
Esistono diversi tipi di miosite, che si possono suddividere in 4 grandi gruppi: miosite autoimmune, miosite infettiva, miosite traumatica e miosite iatrogena. Esiste poi anche la miosite idiopatica, che si verifica quando non è possibile stabilire una causa vera e propria.
Miosite autoimmune
La miosite autoimmune è una malattia infiammatoria cronica in cui il sistema immunitario attacca erroneamente le cellule muscolari sane, causando un’infiammazione persistente e il conseguente deterioramento delle fibre muscolari. Questo provoca sintomi come debolezza muscolare, dolore, crampi e riduzione della massa muscolare. La debolezza muscolare può rendere difficoltosi movimenti quotidiani come sollevare le braccia sopra le spalle, salire le scale o alzarsi da una posizione seduta.
La miosite autoimmune,a sua volta, si divide in 4 gruppi principali: la polimiosite, la dermatomiosite, le miopatie immuno-mediate necrotizzanti e la miosite da corpi inclusi. La dermatomiosite si distingue per le tipiche eruzioni cutanee, mentre le miopatie immuno-mediate necrotizzanti distruggono i miociti senza danneggiare altri tessuti. La miosite da corpi inclusi, che colpisce soprattutto gli anziani, progredisce lentamente e non risponde bene alla terapia.
Per diagnosticare queste patologie, vi sono alcuni esami diagnostici che prevedono il monitoraggio dei livelli di enzimi muscolari nel sangue, l’esame dell’attività elettrica dei muscoli tramite elettromiografia, risonanze magnetiche e analisi di campioni di tessuto muscolare mediante biopsia.
Questa condizione può insorgere in due fasce d’età: tra i 40 e i 60 anni o tra i 5 e i 15 anni. Le donne sono due volte più predisposte rispetto agli uomini e i soggetti di origine africana-americana hanno una probabilità tre o quattro volte superiore di sviluppare la miosite autoimmune. La causa esatta della malattia è sconosciuta, ma si ritiene che potrebbe essere provocata da virus o tumori. Ci sarebbe poi anche una componente ereditaria.
La miosite infettiva
La miosite infettiva è, invece, una forma di miosite causata da infezioni batteriche, virali o fungine che colpiscono i tessuti muscolari. Questo tipo di miosite si manifesta quando un agente patogeno invade il muscolo, provocando un’infiammazione acuta o cronica. Anche in questo caso i sintomi principali includono dolore muscolare, debolezza, febbre e, in alcuni casi, possono presentarsi anche ascessi muscolari.
Le cause della miosite infettiva possono variare notevolmente. Infezioni batteriche come quelle da Staphylococcus aureus o Streptococcus pyogenes possono portare a miosite acuta con formazione di ascessi. Infezioni virali, come quelle da virus dell’influenza o HIV, possono provocare una miosite più diffusa senza formazione di ascessi. In rari casi, anche infezioni fungine possono essere responsabili di questa condizione.
Per diagnosticarla sono necessarie esami ematici per rilevare la presenza di infezioni e in alcuni casi risonanza magnetica e biopsia per rilevare ascessi e agenti infettivi. L’elettromiografia può servire per capire quanto sia danneggiato il muscolo.
Il trattamento della miosite infettiva dipende dal tipo di agente patogeno coinvolto. Gli antibiotici sono utilizzati per trattare infezioni batteriche, mentre antivirali o antifungini sono prescritti rispettivamente per infezioni virali e fungine. Nei casi più gravi, può essere necessario il drenaggio chirurgico degli ascessi muscolari.
La miosite traumatica
La miosite traumatica è una forma di miosite che si sviluppa a seguito di traumi fisici o lesioni dirette ai muscoli. Questi traumi possono essere causati da incidenti, cadute, colpi diretti o sforzi fisici eccessivi che provocano danni ai tessuti muscolari, innescando una risposta infiammatoria. I sintomi principali includono – oltre a dolore muscolare – gonfiore, rigidità e, in alcuni casi, la formazione di calcificazioni nei muscoli lesionati: in quest’ultimo caso si parla di miosite ossificante.
La miosite traumatica può svilupparsi in seguito a lesioni acute, come fratture o contusioni severe, o a traumi ripetuti, tipici di attività sportive intense. Nei casi di miosite ossificante, il tessuto muscolare danneggiato si trasforma in osso, complicando ulteriormente la condizione e causando rigidità e limitazione nei movimenti.
Per diagnosticare questo tipo di miosite è necessaria un’accurata anamnesi del trauma subito, esami clinici come radiografie, risonanza magnetica (RM) e tomografia computerizzata (TC) per valutare l’entità del danno muscolare e identificare eventuali calcificazioni. Le analisi del sangue possono essere eseguite per monitorare i livelli di enzimi muscolari, che tendono ad aumentare in caso di danno muscolare.
Il trattamento della miosite traumatica si concentra principalmente sulla gestione del dolore e dell’infiammazione. Riposo, applicazione di ghiaccio, compressione e elevazione (protocollo R.I.C.E.) sono interventi iniziali efficaci. L’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) può aiutare a ridurre il dolore e l’infiammazione. In alcuni casi, può essere necessario ricorrere alla fisioterapia per migliorare la mobilità e la forza muscolare. Nei casi più gravi, come la miosite ossificante, può essere richiesto un intervento chirurgico per rimuovere le calcificazioni e ripristinare la funzione muscolare.
La miosite iatrogena
La miosite iatrogena è una forma di miosite causata da effetti collaterali dei farmaci o come conseguenza di interventi chirurgici, che possono innescare una risposta infiammatoria nei tessuti muscolari.
I sintomi della miosite iatrogena sono simili a quelli di altre forme di miosite e comprendono debolezza muscolare, dolore, crampi e, in alcuni casi, atrofia muscolare. Questi sintomi possono variare in gravità a seconda del tipo di farmaco o intervento che ha causato il problema e della durata dell’esposizione.
I farmaci che più frequentemente originano la miosite iatrogena sono le statine, che sono comunemente prescritte per abbassare il colesterolo, e possono essere responsabili di danni muscolari. Anche i corticosteroidi, se utilizzati per lunghi periodi, possono indebolire i muscoli e provocare infiammazione. Altri farmaci potenzialmente implicati includono alcuni antiretrovirali, farmaci immunosoppressori e agenti chemioterapici.
Il trattamento della miosite iatrogena si concentra sulla sospensione o sostituzione del farmaco responsabile, quando possibile, e sulla gestione dei sintomi.