Calcio: il Capo di Stato si annoia, ordina la sospensione della partita
Quante volte è capitato di assistere ad una partita di calcio in cui il risultato che è fermo sullo zero a zero è frutto di una partita priva di azioni ed emozioni? Bene, in questi casi non ci rimane che prendere il telecomando e cambiare canale, magari scegliendo di godersi un bel film d’avventura. Quello a cui non potrete credere però, è che da qualche parte del mondo una partita che risultava noiosa è stata sospesa e fatta finire ai calci di rigore. Questo quando ancora il cronometro non aveva toccato nemmeno il 70° minuto. Andiamo a vedere che cosa è successo.
Mauritania: il Capo di Stato blocca la gara di supercoppa nazionale
Il presidente Aziz si trovava allo stadio per vedere la gara di supercoppa nazionale tra Acs Kasr e Tevragh-Zeina, ma ad un certo punto spinto da tanta noia non ne ha potuto più e ha deciso di sospendere la partita ordinando che fosse terminata con i calci di rigore. Correva in quel momento il 67 minuto di gioco. A voi potrà sembrare folle e fuori da ogni regolamento, ma questo perché la realtà che viviamo è completamente diversa da quella che invece vive la Mauritania. Infatti, lo Stato dell’Africa Occidentale, dal 2008 vede al comando un gruppo militare che è stato autore di un colpo di stato. I giocatori, gli allenatori e l’arbitro si sono trovati subito d’accordo nella decisione, in quanto proveniva dal Capo di Stato.
È chiaro che a livello generale la partita abbia un risultato che sarà considerato valido a livello interno, ma probabilmente non riconosciuto a livello di FIFA e di scommesse, che saranno probabilmente state sospese e restituiti i soldi di chi ha investito sulla gara. Purtroppo, a livello generale, non ci sono presupposti affinché la gara possa considerarsi a tutti gli effetti valida, in quanto per regolamento dei siti di scommesse, si parla di 90 minuti disputati, e qui invece sono stati giocati 67 minuti e saltati quelli che sono i tempi supplementari.
Il caso ha fatto il giro del mondo
Resta sottointeso che il fatto, una volta uscito dall’ambito della Mauritania, è stato oggetto di un fiume di commenti e polemiche. La partita di Supercoppa Nazionale fra Acs Kasr e Tevragh-Zeina, tra le altre cose, era stata programmata in una data che per la Mauritania ha un significato importante: il 55esimo anniversario dell’indipendenza dalla Francia. Probabilmente, è stata questa importante ricorrenza di carattere estremamente prestigioso, a far sì che tra gli spettatori presenti sugli spalti ci fosse proprio il Presidente Aziz.
L’ipotesi che molti fanno alla luce di quanto è accaduto, è che probabilmente il presidente è dovuto andare a presiedere alla partita anche se non sia amante del calcio. A quanto si dice, anche se non sono notizie che hanno una conferma ufficiale, per essere presente ha dovuto rinunciare a diversi impegni ai quali avrebbe invece voluto presenziare. Ad ogni modo, a contribuire alla pesantezza della situazione ci sarebbe stato uno spettacolo non dei migliori in campo, con una gara che è stata confermato anche da molti addetti ai lavori veramente noiosa.
La soluzione al problema l’ha trovata il presidente Aziz, che al 67 minuto decide di far fermare la partita e prendere una decisione che per noi potrebbe sembrare impopolare. Egli non solo ordina la fine della partita, ma decide che la gara debba essere decisa ai calci di rigore, saltando gli ultimi 23 minuti di partita regolamentare più recupero e la mezzora dei tempi supplementari.
A questo punto, la cosa ha inevitabilmente fatto il giro del mondo, scatenando un fiume di polemiche e critiche da ogni ambiente, sia legato allo sport che non. Dal mondo della politica ci sono state feroci polemiche non tanto per il fatto che la scelta abbia condizionato in qualche modo un evento sportivo ufficiale come la Supercoppa Nazionale, ma per il fatto che il presidente abbia mostrato troppa autorevolezza.
La Federazione della Mauritania smentisce i fatti
Chiaramente dalla Mauritania, in particolare dalla Federazione Calcio, arriva la risposta alle accuse e alle polemiche su quanto accaduto. Questa afferma che, sebbene effettivamente la partita sia stata interrotta al 67° minuto e conclusa ai calci di rigore, ciò è avvenuto per comune scelta tra i presidenti e lo staff per motivi organizzativi. Dunque, non è affatto vero che sia intervenuto personalmente il Presidente Aziz prendendo la decisione di fermare la gara.
Dunque, siamo di fronte a due versioni differenti, delle quali non si saprà mai quale sia quella giusta. Rimane il fatto che una partita importante, giocata in un giorno che per la Mauritania lo era altrettanto, non si è svolta nella maniera che regolamento vuole.