Sport e scuola: i benefici dello sport sui risultati scolastici
Sport e scuola hanno un importante legame. Per dirla con la notissima sentenza di Giovenale, Mens sana in corpore sano. Del resto, già gli antichi avevano sondato la relazione tra corpo e mente e avevano dato interpretazioni diverse. Aristotele, nella Politica, sosteneva che anima e corpo sono inseparabili, applicando loro i concetti metafisici di forma e sostanza.
Nell’antica Grecia, la paidéia ateniese era l’educazione e aveva la funzione di plasmare sia il corpo sia la mente, per questo comprendeva anche la ginnastica. Tuttavia, non si rivolgeva solo ai bambini, ma era una sorta di educazione permanente, funzionale alla vita del cittadino.
La pratica sportiva aveva ancor più rilevanza nell’educazione di Sparta, in quanto nella mentalità greca era centrale il concetto secondo cui l’educazione dovesse comprendere sia lo sviluppo della mente sia quello del fisico.
Gli studi recenti tendono oggi a dare ragione al modello educativo dell’antica Grecia, dimostrando che chi fa sport non spreca tempo, semmai ne trae benefici sia a livello fisico sia nella scuola.
Sport e scuola: che relazione hanno
Per molto tempo nella nostra società lo sport è stato relegato in secondo piano rispetto a quella che era considerata una cultura di livello superiore. Se durante l’orario scolastico sono poche le ore destinate all’attività fisica, oggi un tentativo di avvicinare ai ragazzi allo sport viene fatto programmando progetti sportivi all’interno delle scuole e organizzando giornate a tema.
Per quanto non sia ancora sufficiente e le ore di sport siano ancora poche, tanto più se si considera che molti bambini e adolescenti soffrono di obesità anche per carenza di movimento, si tratta di un importante passo avanti, soprattutto in vista di una rivalutazione dell’importanza dell’attività sportiva.
Come lo sport aiuta nei risultati scolastici
È ormai ampiamente dimostrato che l’attività fisica ha un impatto positivo sulla resa scolastica sia degli adolescenti sia dei bambini[1].
Quello che però si è scoperto più recentemente riguarda i benefici che si ottengono quando l’attività sportiva si svolge proprio in ambito scolastico.
Un recente studio[2] ha scoperto che l’attività sportiva scolastica ha anche un piccolo effetto positivo sul rendimento scolastico degli studenti, in particolare in matematica e scienze.
Un gruppo di studiosi ha eseguito una revisione attenta e una meta-analisi di 115 studi, che hanno coinvolto oltre un milione di studenti, al fine di verificare se ci fosse un collegamento tra la partecipazione a attività sportive e le prestazioni scolastiche dei giovani tra i 9 e i 18 anni. I risultati ottenuti sono stati pubblicati sulla rivista Medicine & Science in Sports & Exercise Science.
Secondo gli esperti, una partecipazione moderata ad attività sportive nelle ore scolastiche ha mostrato i maggiori benefici sul rendimento scolastico. Secondo i ricercatori, ciò potrebbe essere giustificato dal fatto che molto probabilmente l’attività sportiva scolastica viene svolta subito prima delle lezioni, il che potrebbe influire positivamente sull’attenzione degli studenti e sul tempo dedicato ai compiti.
Perché chi fa sport è più bravo a scuola
Il motivo per cui gli atleti hanno risultati scolastici migliori è in gran parte fisiologico: l’attività fisica provoca un afflusso maggiore di ossigeno al cervello[3], oltre al fatto che stimola la crescita del cervello a livello di connessioni neuronali. Ciò è stato dimostrato da ricerche mediche apposite durante le quali si è sottoposto a scanning il cervello di persone sedentarie. Dopo un allenamento fisico, si è notato un ingrossamento dell’ippocampo, l’area del cervello preposta a funzioni mnemoniche e dell’apprendimento.
Ma i benefici non si fermano qui: la pratica dell’attività fisica ha molti effetti positivi sia a livello sociale e comportamentale, sia a livello fisico.
- Gli sport educano dall’apprendimento delle regole sociali e della disciplina: soprattutto gli sport di squadra e le arti marziali, contribuiscono a fornire al bambino e all’adolescente un modello educativo che, una volta, acquisito, il bambino utilizza anche nella scuola e nella socialità in genere.
- L’attività sportiva aiuta a sviluppare senso di appartenenza e a evitare disagio sociale[4]: in particolare gli sport di squadra, ma anche gli sport individuali all’interno di una società sportiva, contribuiscono a far sentire il soggetto come parte di un gruppo. Se gli atleti vengono ben indirizzati dagli allenatori e dai preparatori, lo sport può avere un effetto deterrente anche nei confronti di episodi di bullismo ed esclusione sociale.
- Lo sport aiuta il fisico a prevenire patologie come obesità e diabete[5]: si tratta di due problemi molto attuali ed in costante crescita proprio tra bambini e adolescenti, sia a causa di cattiva alimentazione, sia per eccessiva sedentarietà e uso eccessivo di mezzi tecnologici come smartphone e console di giochi. Lo sport contribuisce a ridurre l’aumento smodato di peso e incentiva i ragazzi a mantenere uno stile di vita sano.
- L’attività aumenta il benessere psicofisico dei ragazzi: oltre ad essere stimolante e a invogliare i ragazzi a muoversi divertendosi, libera endorfine, il cosiddetto ormone del buonumore, instaurando un circolo virtuoso che li porterà ad avere ancora più voglia di fare sport.
- Lo sport stimola la competitività ed educa al concetto di sportività: il confronto costruttivo con gli altri atleti è un importante stimolo a crescere e a migliorarsi nei propri risultati personali. Se i ragazzi vengono indirizzati correttamente possono imparare il sano scontro nei limiti della correttezza sportiva e del fair play.
Un ulteriore aspetto di cui tenere conto riguarda l’impatto dello sport nel controllo dell’ansia. Negli ultimi anni, infatti, si è registrato un incremento di disturbi ansiosi proprio in contesti scolastici. Uno studio[6] pubblicato sul Journal of Developmental & Behavioral Pediatrics condotto dall’Università di Montreal ha analizzato le relazioni tra la partecipazione allo sport e i sintomi depressivi e ansiosi nei bambini di età compresa tra i 5 e i 12 anni.
I ricercatori avrebbero scoperto che “i bambini di 5 anni che non hanno mai praticato sport avevano maggiori probabilità tra i 6 e i 10 anni di sembrare infelici e stanchi, avevano difficoltà a divertirsi, piangevano molto e apparivano spaventati o preoccupati”.
Pertanto, gli esperti sostengono che i bambini che si dedicano allo sport durante la prima infanzia potrebbero trarre beneficio da attività fisiche in particolare in quelle che oggi vengono considerate soft skill, ovvero la capacità di prendere l’iniziativa, di collaborare con gli altri e lavorare in squadra, di praticare l’autocontrollo e di costruire relazioni.
[1] Wassenaar TM, Williamson W, Johansen-Berg H, et al. A critical evaluation of systematic reviews assessing the effect of chronic physical activity on academic achievement, cognition and the brain in children and adolescents: a systematic review. Int J Behav Nutr Phys Act. 2020;17(1):79.
[2] Medicine & Science in Sports & Exercise Science (Owen et al., 2022). Sul web: https://journals.lww.com/acsm-msse/Fulltext/2022/02000/Sport_Participation_and_Academic_Performance_in.11.aspx
[3] https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24799137/
[4] https://journals.humankinetics.com/view/journals/jcsp/15/3/article-p268.xml
[5] https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/j.1399-543X.2006.00146.x
[6] https://journals.lww.com/jrnldbp/Citation/2022/04000/Physical_Activity_as_Both_Predictor_and_Outcome_of.5.aspx