Il ballo come terapia: quando la riabilitazione va a passo di danza
I progetti che includono il ballo come terapia, in abbinamento alle terapie di riabilitazione più classiche, sono sempre più numerosi e diffusi su tutto il territorio. Gli esperti approvano e i risultati sembrano dare ragione a chi propone di utilizzare la danza come strumento riabilitativo.
Il ballo sembra essere, infatti, un ottimo coadiuvante durante le terapie riabilitative di diverso genere, in particolare in associazione alla fisioterapia.
Che cos’è la danzaterapia
La danzaterapia è una tecnica che fa parte dell’arteterapia. Si fonda sul principio in base a cui i movimenti e l’espressività del corpo, in combinazione con la melodia della musica, favoriscono risultati terapeutici in diverse patologie o disturbi, che possono riguardare anche la sfera emotivo-psicologica.
Sebbene solo di recente sia iniziata una applicazione di questo tipo in campo medico, gli studi sui benefici terapeutici del ballo hanno radici nel passato, fin dalla fine del XIX secolo. Già Jung aveva intuito come le arti espressive (dalla musica, alla pittura fino al teatro) abbiano un effetto positivo sulla psiche.
Se in un primo momento, però, l’applicazione di questa tecnica avveniva solo a fronte di difficoltà categorizzate come di genere psicologico, oggi si tende a superare la suddivisione tra corpo e mente. Le neuroscienze sostengono che corpo e mente sono un tutt’uno e che non ha senso separarli anche nel momento in cui si applichi una terapia.
Ciò che accade nel corpo si riflette sulla mente e, viceversa, ciò che avviene nel cervello ha delle conseguenze sul corpo.
In questo senso, il ballo viene utilizzato per lavorare su vari fronti: capacità di coordinamento, equilibrio, attenzione, concentrazione, memoria, recupero muscolare.
I vantaggi del ballo come terapia
Se ballare è considerata un’attività positiva per la salute di chi la pratica come hobby, oggi è scientificamente provato che ci sono molti benefici anche per chi sceglie la danza a scopo terapeutico.
In molti casi, anche i pazienti che si mostravano più restii, una volta lasciatisi andare, hanno mostrato soddisfazione, oltre che miglioramento da un punto di vista terapeutico.
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Libera endorfine e ha un impatto positivo sulla sfera emotiva
Le endorfine sono sostanze prodotte dal cervello, dall’ipofisi e dalle ghiandole surrenali. Hanno una funzione di alleviare il dolore e di provocare eccitazione e buonumore. Durante l’attività fisica, come il ballo, si ha un rilascio maggiore di endorfine.
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Potenzia l’equilibrio
Pur trattandosi di un movimento dolce, per ballare è necessario mantenere la postura corretta. Il ballo come terapia funziona in modo quasi automatico: senza accorgersene, il paziente si sottopone a un esercizio molto efficace che aiuta a mantenere l’equilibrio anche in altre situazioni.
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Aiuta a migliorare il controllo sui movimenti e la coordinazione
Così come per l’equilibrio, anche il controllo muscolare e la coordinazione vengono continuamente sollecitati, favorendo lo sviluppo di abilità che i pazienti possono avere perso a causa della loro patologia.
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Ha un impatto dolce e minimi rischi di infortuni
I balli utilizzati a scopo terapeutico sono balli melodici che richiedono uno sforzo leggero e hanno bassissimi, se non nulli, rischi di infortunio. I balli più usati e che sembrano dare i migliori riscontri sono il tango e il valzer. A seconda della patologia di cui si soffre, possono essere consigliati tipi di balli diversi. In genere, si tende a sconsigliare balli che richiedono un grosso sforzo e eccessiva fisicità, come i balli latinoamericani, zumba, salsa, hip hop.
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Permette di bruciare calorie
Sebbene sia un’attività da condurre con ritmi leggeri, permette di bruciare parecchie calorie. Spesso chi lo pratica non se ne accorge perché l’attenzione è più puntata sui passi e sulla musica: pertanto si ottengono risultati importanti senza avere la sensazione di faticare.
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È un buon allenamento per cuore e polmoni
Per quanto a livello riabilitativo vengano proposti balli con lo sforzo controllato, ballare è un’attività aerobica durante la quale cuore e polmoni vengono stimolati. Per questo migliora la circolazione sanguigna e permette una migliore ossigenazione.
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Tonifica i muscoli
I muscoli sottoposti a sollecitazione durante il ballo sono parecchi e riguardano non solo le gambe, ma anche busto, spalle e glutei. Insomma, praticamente viene coinvolto tutto il corpo. I glutei, le cosce e i polpacci ne risulteranno tonificati, così come gli addominali e i dorsali impegnati nel mantenimento della postura corretta.
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Migliora la postura
L’esercizio richiesto per ottenere postura corretta durante il ballo tonifica i muscoli e contribuisce a mantenerla anche nella vita quotidiana. Può essere utile anche come coadiuvante nella terapia per chi soffre di patologie alla schiena.
C’è tuttavia da considerare che il ballo da solo, almeno a livello terapeutico, non è sufficiente, mentre è estremamente efficace in combinazione con terapie tradizionali.
Gli ambiti di applicazione
Gli ambiti di applicazione della danza a scopo terapeutico oggi sono molti e sono costantemente in aumento, grazie ai buoni risultati che si sono riscontrati. In particolare si sono ottenuti esiti positivi in ambito fisioterapico, nella cura del morbo di Parkinson e nella riabilitazione cardiologica.
Tango e Parkinson
Negli ultimi anni, il tango è entrato tra gli strumenti usati dagli specialisti nella cura del morbo di Parkinson. Il ballo come terapia si è infatti affiancato ai metodi tradizionali, ovvero farmaci, fisioterapia e supporto psicologico.
Sembrerebbe che il tango abbia la capacità di migliorare il controllo motorio e posturale dei pazienti affetti da questa malattia grazie all’attivazione di una area del cervello preposta alla programmazione del movimento.
Questo avverrebbe grazie all’associazione mentale da parte del paziente al divertimento anziché all’ambiente sanitario: una attività immaginativa che permetterebbe di interpretare la riabilitazione in maniera notevolmente più piacevole ed efficace.
Il ballo nella riabilitazione cardiologica
Un’altra importante applicazione della danza in ambito terapeutico riguarda la riabilitazione cardiologica, a condizione che vengano utilizzati balli a basso impatto. Anche in questo caso, il tango è uno dei balli prediletti dai medici, ma vengono usati anche il liscio e il valzer.
Anche per quanto riguarda la riabilitazione cardiologica, i vantaggi nascono dalla carica positiva che il ballo porta ai pazienti. Questi sono invogliati a esercitarsi in modo dolce ottenendo importanti riscontri a vari livelli: dalla regolazione pressoria alla diminuzione dei livelli di colesterolo nel sangue. Uno studio dell’università di Houston avrebbe dimostrato come il ballo liscio sia un’ottima prevenzione per patologie cardiache come l’infarto.
Oggi molti protocolli clinici per percorsi riabilitativi di diverse malattie includono la tangoterapia. Si tratta, tra le altre, di patologie come la sclerosi multipla, l’ictus e patologie croniche respiratorie.
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