Perché si smette di fare sport? Le cause dell’abbandono sportivo
Se già l’eccessiva sedentarietà è un grave problema nella nostra nazione, ad esso si aggiunge il fenomeno dell’abbandono sportivo, che colpisce in modo particolare gli adolescenti.
I motivi sono tanti e non sempre di facile interpretazione. Tuttavia è molto importante cercare di analizzarli, partendo prima di tutto dalla osservazione dei motivi che spingono un adolescente a fare sport e quali possono essere le aspettative nei confronti di tale attività.
Le statistiche, infatti, fanno notare che spesso l’abbandono sportivo non avviene per privilegiare un altro sport, semmai a causa di una mancata soddisfazione da parte di quello che si era scelto.
Prevenire l’abbandono sportivo nell’età dell’adolescenza oggi è fondamentale: l’obiettivo è formare una generazione di adulti che abbiano a cuore il raggiungimento del benessere fisico-psichico anche tramite lo sport.
Che cosa si intende per abbandono sportivo
L’abbandono sportivo è quel fenomeno per cui una persona che pratica abitualmente uno sport decide di smettere di praticarlo.
Questo fenomeno viene anche chiamato drop-out. Il termine deriva dall’inglese e significa, appunto, abbandonare.
Di drop-out non di parla solo in campo sportivo, ma riguarda, per esempio, anche la scuola (drop-out scolastico) o l’abbandono del paziente di una terapia (drop-out terapeutico), prevalentemente in caso di terapia psicologica.
Come si può intuire, ciò che caratterizza questo tipo di abbandoni è la sensazione che ciò avvenga non tanto per motivi materiali, come mancanza di tempo, impossibilità fisica, etc. quanto per sfiducia e mancanza di soddisfazione.
L’abbandono si configura quasi come una sorta di rinuncia, che può condizionare anche per il futuro la possibilità di riprendere l’attività sportiva e può portare ad una eccessiva sedentarietà.
Le cause dell’abbandono sportivo
Gli studiosi distinguono l’abbandono sportivo in due grandi categorie: l’una per cause indipendenti dalla propria volontà e l’altra, invece, per cause dipendenti dalla volontà.
Le prime si configurano, per esempio, nel caso in cui si abbandoni lo sport perché:
- non si ha più tempo per farlo, magari a causa di una eccessiva mole di studio o, per gli adulti, di lavoro;
- si verificano particolari situazioni familiari come la nascita di un figlio;
- mutano le situazioni personali rendendo impossibile la pratica di quella attività sportiva;
- ci si trova senza gli opportuni mezzi economici per continuare ad allenarsi;
- si verificano infortuni che rendono impossibile o sconsigliata l’attività fisica;
- subentrano motivi di salute che sconsigliano o rendono difficile praticare l’attività sportiva.
In linea di massima, questi tipi di cause non precludono la possibilità di riprendere l’attività non appena la situazione ritorni alla normalità. In questi casi, infatti, lo sportivo generalmente è soddisfatto della propria esperienza sportiva.
Quelle che, invece, preoccupano maggiormente gli esperti sono altri tipi di cause, che sembrano essere legate a una sorte di insoddisfazione o una mancata spinta motivazionale a proseguire l’attività.
Si tratta principalmente di:
- difficoltà nel rapporto con i compagni di squadra;
- difficoltà nel rapporto con l’allenatore;
- ansia agonistica;
- difficoltà a controllare la pressione data dalle aspettative generali;
- eccessiva competitività;
- mancato raggiungimento dei risultati sperati;
- mancanza di divertimento.
In tutti questi casi, generalmente, lo sportivo, e gli adolescenti in particolare, ricevono una sensazione negativa dall’esperienza sportiva, che può condizionarli nel proseguo delle loro attività.
Come contrastare l’abbandono sportivo
Secondo gli studi scientifici l’abbandono sportivo riguarda più le femmine che i maschi: parrebbe infatti che ben il 40% delle femmine e il 20% dei maschi abbandoni l’attività sportiva intrapresa.
Gli adolescenti sono senz’altro nella fascia di età più a rischio, in particolare tra i 15 e i 17 anni per i maschi e un po’ prima per le femmine.
Contrastare l’abbandono sportivo è dunque molto importante perché in questa età lo sport è molto utile sotto vari profili. Non solo è una buona pratica dal punto di vista del benessere fisico, ma aiuta nei risultati scolastici, oltre al fatto che è una ottimo metodo per evitare fenomeni di bullismo e per l’integrazione sociale.
Inoltre, gli adolescenti che praticano sport con continuità molto più facilmente saranno adulti attivi dal punto di vista sportivo, riducendo così i rischi della sedentarietà.
Per ridurre il rischio di abbandono sportivo è importante che i ragazzi vivano l’esperienza come un divertimento, ancora prima che un impegno.
In questo senso molto possono fare i genitori, ma ha una notevole importanza anche l’atteggiamento di allenatori e educatori.
- Permettere ai ragazzi di scegliere lo sport che preferiscono aumenta le possibilità di una pratica continuativa e soddisfacente;
- Non pretendere troppo dai ragazzi durante le loro prestazioni sportive riduce i rischi di ansia da prestazione e diminuzione dell’autostima;
- I genitori possono aiutare i loro figli a organizzare i tempi per dedicarsi allo sport in concomitanza con gli impegni scolastici;
- Dare il giusto peso all’attività sportiva, incoraggiando i ragazzi, e non considerarla meno importante dello studio tramette valori positivi e aiuta gli adolescenti a sentirsi appoggiati nelle loro ambizioni sportive;
- Allenatori e istruttori possono motivare i ragazzi aiutandoli ad affrontare le piccole grandi sfide e a migliorarsi, senza chiedere però troppo rispetto alle loro capacità;
- Trasmettere i valori positivi dello sport, come la sana competizione e la sportività, aiuta i ragazzi a costruire un bagaglio di esperienze positive che permettono di vivere piacevolmente lo sport che hanno scelto.