Iniziare bene la giornata con il saluto al sole
Il Saluto al sole, o Sūryanamaskāra, è una sequenza yoga che incarna perfettamente questo spirito di risveglio e rinnovamento. Praticato da secoli, non rappresenta solo un insieme di movimenti fluidi e armoniosi, ma prima di tutto è una celebrazione simbolica dell’energia vitale del sole.
Questa sequenza è progettata per rinvigorire il corpo, stimolando la circolazione sanguigna e allungando tutti i principali gruppi muscolari. Oltre ai benefici fisici, come il miglioramento della flessibilità e della forza, offre anche vantaggi mentali, aiutando a liberare la mente dallo stress e a concentrarsi sul momento presente.
Attraverso la sincronizzazione della respirazione con il movimento, questa pratica rappresenta un modo positivo di accogliere la nuova giornata, preparando sia il corpo sia la mente ad affrontare le sfide, aprendosi ad esse.
Storia e significato del Saluto al sole
Il Sūryanamaskāra ha radici antichissime, risalenti a migliaia di anni fa nell’India vedica. Anticamente era un rituale spirituale in onore di Surya, il dio del sole nella mitologia indù.
Il sole, simbolo di energia vitale e di rinascita, è sempre stato venerato nelle culture antiche per il suo potere di sostentare la vita e portare luce, come si può desumere dalle celebrazioni del dio persiano Mitra, del dio Sole delle civiltà babilonese e assira, del dio Itzamna dei Maya. Non mancano poi riti nella cultura cinese, per esempio quello del tempio Ri-Tan, fino alle allegorie presenti nell’ebraismo, nell’islam e nel cristianesimo che associano la divinità alla luce.
Nello yoga, il Saluto al Sole è visto come un modo per catturare e incanalare questa energia vitale, iniziando la giornata con un atto di gratitudine e rispetto verso la natura e l’universo.
Oltre al suo significato spirituale, questo rituale avrebbe avuto un ruolo fondamentale nella pratica yoga per il suo impatto equilibrante e tonificante sull’organismo, sebbene vi siano versione contrastanti sulla nascita di questa pratica come viene svolta oggi.
Se secondo alcuni gli asana del Saluto dal sole risalirebbero a oltre 2500 anni fa, secondo altri la tradizione vedica avrebbe previsto solamente dei rituali con la recitazione di mantra mentre le sequenze risalirebbero solo al XX secolo.
In ogni caso, qualunque sia la sua datazione, la bellezza del Saluto al Sole risiede nella sua semplicità e nella sua profondità. Ogni posizione fluisce nella successiva in un ciclo continuo che rappresenta il ciclo eterno del giorno e della notte, della luce e delle tenebre, simboleggiando il percorso incessante della vita stessa. Praticando il Saluto al Sole, non solo ci si allena fisicamente, ma si partecipa a un antico rituale che celebra la vita, la luce e l’energia, connettendosi così a una saggezza e a una tradizione che trascendono il tempo e lo spazio.
I benefici del Saluto al Sole
Il Saluto al sole è un esercizio estremamente benefico, che agisce su diversi livelli del nostro essere: fisico, mentale e spirituale. Fisicamente, è una sequenza completa che coinvolge tutti i principali gruppi muscolari, promuovendo il rafforzamento e l’allungamento dei muscoli. La ripetizione fluida e ritmica delle posizioni contribuisce a migliorare la flessibilità, soprattutto nella colonna vertebrale, nelle spalle e nelle anche. Inoltre, la pratica regolare aiuta a tonificare gli organi interni, stimolando la digestione e migliorando la circolazione sanguigna, grazie all’alternanza di flessioni ed estensioni del corpo.
A livello mentale, ha un effetto calmante: la concentrazione richiesta per eseguire correttamente la sequenza, insieme alla respirazione consapevole, contribuisce a calmare la mente, ridurre lo stress e migliorare la capacità di concentrazione. Questa pratica matutina può quindi essere un ottimo modo per impostare un tono positivo e sereno per il resto della giornata, aiutando a gestire meglio lo stress e l’ansia.
Inoltre, ogni movimento della sequenza è pensato per aprire e allungare diverse parti del corpo, promuovendo un flusso armonioso di energia e preparando il corpo e la mente per le pratiche di meditazione e per le attività quotidiane. La ripetizione dei movimenti, in combinazione con la respirazione consapevole, crea una meditazione in movimento, che permette di raggiungere uno stato di concentrazione e serenità interiore.
Come si esegue il Saluto al Sole
Il Saluto al Sole è una sequenza fluida di posizioni yoga che si fondono in un movimento continuo, accompagnato da una respirazione profonda e consapevole. La base comprende 12 posizioni:
Tadasana o posizione della montagna
Si inizia in Tadasana, in piedi sul tappetino, con i piedi leggermente divaricati e le braccia distese lungo i fianchi o le mani giunte all’altezza del cuore. Si respira profondamente.
Hasta uttasana o postura delle mani sollevate
Inspirando, si alzano le braccia sopra la testa. Ci si piega leggermente all’indietro, allungando la colonna vertebrale.
Uttanasana o piegamento in avanti in piedi
Espirando, ci si piega in avanti a partire dai fianchi, portando le mani in avanti e formando un angolo di 90°. Le gambe rimangono il più dritte possibile. Quindi, si portano le mani verso la punta dei piedi, si piega il mento contro lo sterno e si spinge la testa più in basso possibile.
Aswha sanchalasana o posizione equestre
Si porta in avanti la gamba destra con un’inspirazione, estendendo la sinistra e poggiandosi sul ginocchio. Le braccia restano dritte con i palmi a terra, inarcando leggermente la schiena.
Kumbhakasana o posizione della tavola
Riportando indietro la gamba destra, si forma una linea retta con schiena e gambe, guardando verso il basso. Si esegue un’espirazione lenta e parziale.
Ashtanga namaskara o saluto con gli otto arti
Con un’inspirazione, si appoggiano le ginocchia a terra, piegando i gomiti per toccare il tappetino con il torso, mantenendo la zona pelvica sollevata.
Urdhva mukha svanasana o posizione del cane a testa in su
Si abbassano le ginocchia e il torace con un’espirazione, piegando le braccia per supportare il torace e poi estendendole, inarcando la schiena e guardando in alto.
Adho mukha svanasana o posizione del cane a testa in giù
Con un’inspirazione, si solleva il bacino, si allungano gambe e braccia e si spinge in avanti con le mani, appoggiando i talloni a terra.
Aswha sanchalasana o posizione equestre
Si ripete la posizione equestre invertendo le gambe, con un’inspirazione profonda e la testa rivolta in alto.
Uttanasana o piegamento in avanti in piedi
Si risale lentamente con un’espirazione, tornando in Uttanasana, piegandosi in avanti e appoggiando le mani accanto ai piedi.
Hasta uttanasana o posizione delle mani sollevate
Ci si estende all’indietro inspirando profondamente, mantenendo i piedi fermi a terra.
Tadasana o posizione della montagna
Si ritorna nella posizione iniziale con calma, sentendo gli effetti dell’esercizio sul corpo, e ci si prepara a ripetere la sequenza.