Affidarsi all’osteopata: perché può essere utile
Spesso quando si hanno dei disturbi alla schiena o alle articolazioni, viene suggerito di rivolgersi all’osteopata. Tuttavia, non sempre è chiaro che cosa fa l’osteopata e quali siano i benefici che si possono ottenere tramite le manipolazioni che vengono attuate da questo specialista.
Capire cosa fa l’osteopata e quali tipi di problema tratta è il primo passo per capire se può essere utile rivolgersi a questo specialista in relazione al proprio disturbo.
Che cos’è l’osteopatia
Ancora oggi attorno all’osteopatia e alla professione dell’osteopata ci sono falsi miti. La confusione che circola attorno a questa disciplina è dovuta anche al ritardo con cui sono state emanate delle leggi per regolamentare l’osteopatia come professione sanitaria. Solo nel 2018, infatti, con la legge n. 3 – la cosiddetta “Lorenzin”, dal nome del Ministro che l’ha attuata, è stato previsto un corso di laurea e un percorso universitario riconosciuto che consente di diventare a tutti gli effetti dei professionisti sanitari.
In precedenza, a fronte dei numerosi esperti seri in questa materia, non è raro che si affiancassero persone senza reali titoli per praticare una disciplina importante e delicata, screditando così la categoria.
Oggi che finalmente si è intrapreso un percorso di riconoscimento della professione, coloro che potrebbero avere necessità di questi specialisti possono stare tranquillo e affidarsi alle loro cure con serenità.
Detto ciò, è interessante domandarsi quali siano le competenze specifiche dell’osteopata.
Che cosa fa l’osteopata
L’osteopatia è una disciplina che si occupa prevalentemente dei problemi strutturali e meccanici della struttura muscolo-scheletrica e delle ripercussioni che questi possono avere sugli organi interni.
L’approccio dell’osteopatia è olistico: ciò significa che le varie problematiche non vengono affrontate singolarmente ma attraverso una visione molto più ampia in base alla quale l’organismo deve essere osservato nella sua interezza. Secondo questo approccio, infatti, un disturbo muscolare può avere ripercussioni su tutto il fisico, influenzando negativamente anche gli organi interni.
L’osteopata si avvale di una medicina manipolativa osteopatica attraverso la quale vengono praticati esercizi di stretching passivo, massaggi e spostamenti del sistema muscolo-scheletrico.
L’obiettivo da parte dello specialista è di individuare la presenza di blocchi o di aree che subiscono una perdita di mobilità, e che influiscono negativamente sul benessere generale e che provocano dolore.
L’osteopata, una volta che ha individuato la presenza di tali blocchi, agisce attraverso manipolazioni che sciolgono i blocchi e consentono di migliorare la mobilità, aiutando il corpo ad aumentare la propria capacità di autoguarigione.
Per tali tecniche non sono necessarie né medicine né altri ausili farmacologici, ma unicamente la manipolazione.
Per quali disturbi è indicata l’osteopatia
L’osteopatia è indicata per una vasta gamma di disturbi che hanno a che vedere con un’articolazione ma che possono riguardare anche altre situazioni critiche.
In particolare, è consigliata per tutti quei disturbi cronici o ricorrenti che possono influire negativamente sul benessere generale, come cervicalgia, lombalgia, artrosi, discopatie, dolori articolari, mal di testa, nevralgia, stanchezza cronica, etc.
A questi disturbi spesso si associano altre sensazioni di malessere come:
- gonfiore all’addome;
- stipsi e/o diarrea;
- cicli mestruali molto dolorosi;
- stanchezza cronica e mancanza di energie;
- mal di testa intensi;
- rigidità articolare e difficoltà a muoversi;
- sensazione di oppressione al petto;
- vertigini e perdita dell’equilibrio;
- insonnia o difficoltà a dormire in modo rilassato;
- altri disturbi non ben identificati.
L’osteopatia quindi trova la sua principale e fondamentale applicazione nella cura dei disturbi muscolo-scheletrici e consente di ripristinare un completo equilibrio organico senza ricorrere a medicinali.
Attraverso una diagnosi accurata cui segue un trattamento manuale dei pazienti, l’osteopata è in grado di risolvere svariate problematiche per tutte le fasce di età, dai neonati fino agli anziani.
Il principio fondamentale di questa disciplina è quello di vedere il corpo nella sua totalità e sinergia, dove muscoli, ossa, sistema circolatorio, psiche e organi collaborano e comunicano costantemente.
È fondamentale ricordare che sebbene questa professione sia a tutti gli effetti riconosciuta in ambito sanitario, non è indicata per curare patologie gravi, traumi o urgenze mediche.
Che differenza c’è tra osteopata e fisioterapista?
Queste due professioni vengono spesso confuse tra loro, è importante fare chiarezza tra le due figure.
Il Ministero della Sanità definisce il fisioterapista quale un operatore sanitario che, in autonomia o in collaborazione con fisiatri, ortopedici e altre figure sanitarie, coadiuva nella riabilitazione della motricità o altre disfunzioni legate ad eventi di diverse entità.
Il fisioterapista si concentra sulle zone interessate dal dolore cercando di ripristinarne la normale funzione, spesso viene consigliato a seguito di interventi chirurgici, di traumi o distorsioni rilevanti, per il recupero a seguito di infortuni negli atleti e per collaborazioni in ambito sportivo.
Un tratto distintivo della fisioterapia è che non vengono utilizzate solo terapie manuali, spesso si ricorre all’utilizzo di macchinari quali ultrasuoni o tecarterapia.
L’osteopata invece non si sofferma sulla zona dove è localizzato il dolore, tuttalpiù ricerca all’interno dell’organismo la causa che lo ha generato.
Utilizza delle tecniche manipolative per condurre un processo e percorso di autoguarigione, questa manipolazione agisce direttamente sul sistema nervoso e non viene utilizzato nessun tipo di macchinario.
L’osteopata collabora spesso con i fisioterapisti o altre figure sanitarie per aiutare nella prevenzione di infortuni, è inoltre consigliato per problemi posturali, pediatrici o per i dolori durante la gravidanza.