Il morbido vince sul duro, il debole vince sul forte: l’arte del Tai chi
«Il morbido vince sul duro, il debole vince sul forte». Quante volte abbiamo sentito citare questa frase e quante volte si sono spese parole riguardo ai concetti profondissimi che essa racchiude?
Eppure, molto spesso, nella nostra cultura occidentale è difficile riuscire a vivere veramente secondo i principi orientali del Tao Te Ching, da cui è tratta questa celebre frase.
Scritto la Lao Tsu, padre del Taoismo, il Tao Te Ching è un’opera fondamentale per la filosofia e la cultura orientale.
Per chi vorrebbe riuscire a vivere secondo questo principio, il Tai chi può essere una via privilegiata. Il Tai chi, infatti, è una antica disciplina che si basa su questa filosofia. Grazie a ciò, oggi molte persone lo praticano ne traggono un importante beneficio sia dal punto di vista fisico sia mentale.
Che cos’è il Tai chi
C’è chi lo chiama Tai Chi, chi Tai Chi Chuan e anche la grafia può essere diversa a causa della trasposizione dal cinese 太極拳. In ogni caso, si tratta sempre della stessa disciplina che trae le sue origini dai principi del Taoismo.
Il nome si forma dalle parole Taiji (太极) e da Quan (拳): il primo è il “Supremo Assoluto”, ovvero un’entità che, secondo la tradizione cinese, sarebbe l’origine del tutto. Quan, invece, significa semplicemente “pugilato”. Unite queste due parole farebbero riferimento alla natura sia fisica sia spirituale di quella che era un’arte marziale, nella quale trovavano equilibrio lo Yin e lo Yang.
Yin e Yang rappresentano, infatti, le due facce di una stessa medaglia, ovvero i principi opposti che sono presenti in ogni aspetto e in ogni elemento; essi non possono prescindere l’uno dall’altro, completandosi a vicenda e generando armonia.
Nella pratica dell’arte marziale, gli opposti sono rappresentati anche dai movimenti che bilanciano le azioni: aperture e chiusure, movimento e staticità, espirazione e inspirazione.
Nel corso del tempo, si sono sviluppate diverse scuole tradizionali di Tai chi che hanno preso il loro nome da quello del maestro che le ha create. Assieme alle scuole si sono sviluppati anche dei corrispondenti stili. Tuttavia, sostanzialmente la filosofia che sorregge la realizzazione pratica è sempre la stessa ed è all’origine del benessere che consente di raggiungere.
Cosa significa che «il morbido vince sul duro»?
Come può la morbidezza imporsi sulla durezza e il debole avere ragione del forte? Che cosa ci manca e che cosa ci serve, nella nostra cultura occidentale, per accogliere questi principi? La logica e la mentalità a cui apparteniamo contrastano con questi concetti e, per quanto possiamo comprenderli razionalmente, abbiamo poi difficoltà a metterli in pratica.
Nel Tao Te Ching, che rappresenta una pietra miliare per la filosofia orientale, essere come l’acqua è la chiave per “diventare re davanti al cielo”. La via è quella della fluidità: niente è flessibile come l’acqua, che è persino in grado di scavare la roccia e di erodere le montagne, soprattutto quando queste sono rappresentate da rabbia, ansia, difficoltà, paura.
“Farsi acqua” significa accettare gli eventi e adattarsi ad essi, pur conservando la forza, che diventa una sorta di resilienza. Inoltre, aderire a questi principi implica la necessità di non avere fretta e di trovare il proprio ritmo, come l’acqua che continua a zampillare. Nel mondo occidentale, dove i ritmi serrati e la rapidità con cui si svolgono le azioni quotidiane sono molto difficili da contrastare, spesso perché è la società stessa che li impone, è ancora più difficile far convivere questo modo di interpretare la vita con le esigenze pratiche.
Ecco che il Tai chi può diventare una pratica concreta per aiutarci a trasferire nella nostra quotidianità i principi del Taoismo e a migliorare il nostro livello di benessere.
I benefici del Tai chi
I benefici del Tai chi oggi sono conosciuti e sfruttati non solo per il benessere generale psichico e fisico, ma anche per contrastare alcune malattie come, per esempio, il Parkinson e la fibromialgia.
Il Tai chi, infatti, viene usato nella riabilitazione dei malati di Parkinson all’interno di progetti specifici in abbinamento con terapie tradizionali.
Inoltre, è uno sport consigliato per la fibromialgia: questa arte marziale viene utilizzata con risultati molto interessanti come ginnastica riabilitativa per i pazienti che soffrono di questa patologia.
Del resto, oltre al legame con la filosofia Taoista, il Tai chi è legato anche alla medicina tradizionale cinese, che interpreta il corpo come un tutt’uno con la mente. Grazie a questa arte, infatti, ci sarebbe uno stimolo della circolazione dell’energia interna (Qi) che influirebbe sia sul benessere fisico sia su quello mentale.
Non sono rari gli studi che hanno permesso di dimostrare la reale efficacia del Tai chi sul benessere dell’individuo.
Praticare con costanza questa attività fisica aiuterebbe a innescare una serie di benefici sull’organismo, come per esempio a mantenere la pressione arteriosa nei livelli corretti, a ridurre la tensione nervosa, a contrastare lo stress e a migliorare le condizioni del sistema immunitario.
Inoltre, secondo gli esperti, il Tai chi avrebbe un’azione positiva sulla concentrazione dovuta al controllo della respirazione. Infine, avrebbero dei benefici anche l’apparato cardiovascolare e l’apparato digerente.
Ma, al di là dei vantaggi fisici, praticare Tai chi per molte persone è una via verso la serenità: questa disciplina permette, infatti, di praticare una meditazione in movimento e di instaurare un circolo virtuoso nel quale vengono armonizzate le energie vitali e trasformate in rilassamento fisico e mentale.