Diastasi dei retti addominali: lo sport può aiutare?
La diastasi dei retti addominali, o diastasi addominale, è un disturbo molto più frequente di quello che si potrebbe pensare, anche se tale termine medico spesso è conosciuto solo dagli esperti o da coloro a cui è stata diagnosticata tale patologia.
La diastasi addominale è un problema che colpisce molto sovente le donne dopo che hanno partorito, ma non è detto che non possa interessare anche altri soggetti, per esempio persone anziane o chi è in forte sovrappeso. In alcuni casi, più rari, rappresenta un disturbo congenito.
Vediamo, dunque, di che cosa si tratta e come lo sport, in questi casi, può aiutare.
Che cos’è la diastasi dei retti addominali
Viene definita diastasi dei muscoli retti addominali la separazione della muscolatura della parete addominale. Nell’addome sono presenti dei muscoli, chiamati retti addominali, e si suddividono tra retto addominale destro e retto addominale sinistro.
Diastasi addominale: come riconoscerla
Non tutti sanno che cosa sia la diastasi addominale, pertanto non sempre è semplice riconoscerla. Prima di tutto, va detto che vi sono diversi gradi di separazione dei muscoli, che vengono utilizzati per classificare la gravità della diastasi.
Di solito, quando la larghezza della linea mediana supera i 2 centimetri ci si trova in una condizione potenzialmente patologica:
- tra i due e i tre centimetri, si considera una diastasi di tipo lieve;
- tra i tre e i cinque centimetri, è una diastasi di tipo moderato;
- oltre i cinque centimetri è una diastasi di tipo severo o grave.
La diastasi si differenzia anche a seconda dell’area in cui si verifica: quando la separazione tra i retti è visibile per tutta la linea mediana in senso longitudinale, sia ha una diastasi completa, mentre potrebbe verificarsi solo nell’area sovraombelicale o sottombelicale.
Individuare la diastasi non è così semplice se non si è esperti: tuttavia, ponendosi in posizione supina, con le ginocchia piegate e le piante dei piedi appoggiate, se si contraggono i muscoli dell’addome si può provare a notare se c’è una separazione netta tra i due retti. Spesso, si può notare anche una escrescenza che fuoriesce dall’addome.
In ogni caso, se si percepisce una certa lassità della muscolatura addominale, è bene rivolgersi al medico per valutare un possibile prolasso. Non si tratta solo di una questione estetica: la diastasi, soprattutto se di una certa entità, può provocare alterazioni alla meccanica del bacino, con conseguenze sulle anche e sul bacino.
I sintomi della diastasi addominale
Spesso, quando c’è una diastasi addominale, si presentano alcuni sintomi. Si tratta di disturbi di vario genere, che spaziano dalla digestione al mal di schiena. Possono essere concomitanti oppure non presentarsi tutti assieme.
- Gonfiore addominale: può verificarsi più frequentemente dopo i pasti, a causa della debolezza muscolare e può provocare fastidi alla digestione.
- Presenza di escrescenze nell’addome: possono essere di dimensioni variabili e percepibili al tatto, ma anche alla vista.
- Disfunzioni del pavimento pelvico: può verificarsi una alterazione dei muscoli che sostengono l’addome e, per esempio, provocare episodi di incontinenza.
- Dolore alla schiena: i muscoli dell’addome sono fondamentali per l’equilibrio e la postura e per sostenere la colonna vertebrale. Quando si verifica una diastasi vi sono alterazioni della postura del bacino che, a sua volta, incide sulla muscolatura lombare, provocando dolore.
Diastasi addominale: lo sport può aiutare?
Spesso per eliminare il problema si deve ricorrere all’intervento chirurgico. Oggi, la chirurgia sta facendo passi in avanti e si stanno studiando tecniche sempre meno invasive per ristabilire la situazione originaria. Per via laparoscopica, vengono cuciti i retti addominali, talvolta con l’inserimento di una rete addominale.
Dopo l’intervento chirurgico, è necessaria una corretta fisioterapia, che deve essere eseguita sotto la guida di un fisioterapista.
Esistono degli esercizi, detti di ginnastica ipopressiva, che servono per migliorare la diastasi quando non si ricorre all’intervento. Si tratta di esercizi che attivano il muscolo traverso attraverso la respirazione diaframmatica. Vanno, infatti, eseguiti in posizione supina, spingendo la pancia all’indietro nel momento in cui si espira e spingendola verso l’esterno nel momento in cui si inspira.
Per sollecitare anche i muscoli retti, nel momento in cui si espira, si può cercare di spingere i muscoli della schiena verso il pavimento.
Tuttavia, entrambi questi esercizi vanno eseguiti solo seguendo le indicazioni del proprio fisioterapisti. Infatti, se non vengono eseguiti correttamente, si potrebbe incorrere in un peggioramento della diastasi.
Esercizi sconsigliati quando si soffre di diastasi addominale
Ci sono, inoltre, degli esercizi sconsigliati quando si soffre di questo disturbo:
- Sono da evitare gli esercizi che causano un rigonfiamento dell’addome, come il crunch, e quelli che si praticano sollevando le gambe quando si è in posizione supina.
- Non devono essere eseguiti gli esercizi che sollecitano i muscoli obliqui.
Prevenire la diastasi dei retti addominali con la ginnastica
Gli esercizi di ginnastica e l’attività fisica possono avere una funzione limitata quando la diastasi è già presente in quanto non sono in grado di risolverla ma solo di alleviare i sintomi.
Tuttavia, lo sport può essere molto utile a livello preventivo. Seguire uno stile di vita sano, con una dieta bilanciata, ed essere attivi rappresenta senza dubbio un buon inizio. Se i muscoli della parete addominale sono ben allenati e tonici, il rischio di incorrere in una diastasi addominale è piuttosto ridotto, anche nel caso in cui ci fosse una gravidanza impegnativa, per esempio di tipo gemellare o con un peso elevato del feto.
Per prevenire la diastasi, dunque, sono consigliati tutti quegli esercizi studiati per rinforzare la parete addominale. In particolare:
- plank;
- sit-up;
- esercizi di kegel ed esercizi per tonificare l’addome.