Ernia da stress: si può prevenire?
Oggi non è raro sentir parlare di ernia da stress. L’ernia del disco è una patologia che colpisce la colonna vertebrale e che può provocare numerosi disturbi alla schiena e agli arti.
Non sono rari casi di dolore alla schiena cronici provocati proprio dalla presenza di un’ernia nelle varie parti della colonna vertebrale.
Spesso si pensa che le cause siano esclusivamente meccaniche, mentre oggi ci si è accorti che spesso questo tipo di disturbo è legato allo stress fisico e allo stress emotivo. Sono proprio questi i casi in cui si può parlare di ernia da stress e in cui è molto utile capire come si può prevenire.
Ernia del disco: che cosa si intende
L’ernia del disco è un disturbo che interessa i dischi intervertebrali, ovvero quei dischi di cartilagine che sono posti tra le vertebre e permettono il movimento e la flessione della schiena, preservandola dall’usura e dal contatto tra le vertebre stesse.
Quando si verifica una lesione della struttura discale, si ha una perdita del liquido gelatinoso contenuto nei dischi stessi provocando dolore e infiammazione.
Spesso il dolore è molto intenso e può rendere particolarmente difficile compiere movimenti a carico della schiena ma anche delle braccia o delle gambe. A questo disturbo può essere accompagnato da intorpidimento e formicolio, con sensazione di risposta debole da parte degli arti.
L’usura dei dischi intervertebrali entro certi limiti è fisiologica, in quanto con il passare del tempo la cartilagine si usura in tutto il corpo. Tuttavia, ci sono circostanze che provocano un ulteriore danno dei dischi intervertebrali: traumi, posture, movimenti ripetuti, sollevamento di pesi sono tutte cause del peggioramento delle condizioni dei dischi.
Inoltre, si è osservato che lo stress, sia fisico sia emotivo, ha un impatto negativo sul benessere dell’organismo: quando si vive una condizione di stress, i muscoli rimangono molto tesi. Questo provoca uno schiacciamento delle vertebre che, a sua volta, spinge il disco intervertebrale verso l’esterno che insiste sui nervi, provocando un dolore molto acuto.
Quando il disco esce dalla sua sede, oltre a spingere sui nervi, rischia di lesionarsi nella parte esterna, che rimane schiacciata dalle vertebre: in questo punto può fuoriuscire il liquido gelatinoso che infiamma i nervi stessi.
Con il passare del tempo la lesione può peggiorare: mentre inizialmente possono essere praticate delle manipolazioni che permettono al disco di ritornare nella sua sede, quando il disco è seriamente lesionato può essere necessario l’intervento chirurgico.
Stress e disturbi muscolo scheletrici: c’è correlazione?
Molti studi[1] hanno dimostrato l’esistenza di una associazione tra fattori psicosociali e disturbi muscolo scheletrici. A tal proposito, si è osservato che gli aspetti psicosociali del lavoro possono avere un importante ruolo nel momento in cui il mal di schiena diventa cronico, anche tra le persone colpite da ernia del disco.
Esistono anche studi scientifici[2] che hanno chiaramente dimostrato come le influenze psicologiche siano presenti anche per quanto riguarda il ritorno all’attività lavorativa dopo una sospensione causata dall’intervento chirurgico per la risoluzione dell’ernia del disco. In tal caso, le influenze negative sarebbero provocate più frequentemente da fattori psicologici rispetto a quelli provocati da reali alterazioni morfologiche identificate dalla risonanza magnetica.
Prevenire ernia da stress: è possibile?
Sebbene dimostrata l’influenza negativa dello stress sulla salute della schiena, non ci sono ancora sufficienti studi per capire in modo approfondito le dinamiche che si realizzano in questi casi sui soggetti sani.
Chi già soffre di mal di schiena a causa dell’ernia del disco, può avere un peggioramento indipendentemente dal fatto che si sottoponga a intervento e, nel caso, dall’esito dell’intervento quando si trova sotto stress.
È difficile però stabilire se lo stress possa essere considerato il fattore scatenante o addirittura l’unica causa. In assenza di studi approfonditi, è più ragionevole pensare che si tratti di una concausa che va ad aggiungersi a una degenerazione fisiologica della cartilagine, a posture errate o a traumi.
In ogni caso, ridurre lo stress è sempre benefico per la schiena, per le posture ma anche per il benessere generale.
Gli stati di stress, infatti, incidono negativamente sulla postura e possono giungere a bloccare il diaframma. Quando il diaframma è bloccato, infatti, si percepisce una fastidiosa sensazione di peso sullo stomaco, oltre al fatto che si instaura una tensione generale alla muscolatura e si modifica la postura.
Un ottimo metodo per ridurre la tensione muscolare è proprio quella di lavorare sul diaframma, utilizzando una respirazione naturale che permette di modulare il flusso d’aria, riducendo l’ansia e permettendo al diaframma si rilasciarsi.
La respirazione per ridurre ansia e stress
Oggi è ormai assodato che le tecniche di respirazione sono molto utili per ridurre l’ansia. Non è un caso che nei corsi preparto vengano introdotte queste tecniche che aiutano la mamma a rilassarsi durante la gravidanza ma anche nella fase del travaglio.
Il controllo del respiro è importante perché consente di ridurre gli stati ansiosi che si generano quando il respiro è affannato. Fisiologicamente, quando ci si sente minacciati, si tende a respirare più velocemente: in questo modo l’organismo si prepara alla fuga nel caso la minaccia fosse concreta. Tuttavia, questo provoca un loop negativo, nel quale il nostro cervello finisce per percepire come minaccia reale un semplice sintomo di disagio e aumenta il ritmo cardiaco provocando un corto circuito che, in alcuni casi, porta a stati ansiosi molto fastidiosi e, persino, al panico.
Respirare correttamente attraverso la respirazione diaframmatica ha molti benefici, tra i quali proprio quello di rilassare il diaframma, rallentare il ritmo respiratorio e ridurre le tensioni.
Tuttavia, per chi non è abituato, questo tipo di respirazione potrebbe non essere semplice da imparare. In tal caso, potrebbe essere consigliabile rivolgersi a un esperto che può guidare nell’imparare in modo corretto la respirazione e indicare la tecnica più adatta al soggetto.