Camminare a piedi nudi: i benefici di stare scalzi
In termine tecnico si chiama gimnopodismo, ma il concetto è molto più semplice del nome, che significa camminare scalzi.
Negli ultimi anni, sono sempre più numerose le persone che scelgono di non indossare scarpe nelle attività quotidiane, tanto da avere dato vita a un vero e proprio movimento: il barefooting.
Per certi versi, si tratta di una filosofia di vita che si basa sulla convinzione che le scarpe possano avere degli effetti negativi sulla postura e sulla struttura della colonna vertebrale, che subirebbe delle influenze negative nei suoi delicati equilibri.
È, infatti, vero che studi scientifici sono concordi sul fatto che camminare scalzi ha numerosi vantaggi per il benessere generale.
Cosa dice la scienza sul camminare scalzi
Gli studi scientifici sembrano dare ragione a chi sceglie di camminare senza scarpe, anche se ci sono alcune precauzioni che vanno prese per non subire effetti collaterali.
Uno studio[1] pubblicato su Science Direct ha preso in esame le differenze cinematiche, cinetiche e di attività muscolare durante la deambulazione tra coloro che camminano a piedi nudi e coloro che usano le calzature.
Ne è emerso che:
- L’uso a lungo termine di calzature influisce sulla struttura anatomica e funzionale del piede, in particolare le scarpe provocano una riduzione della larghezza del piede e una minore diffusione della parte anteriore del piede quando si trova sotto carico. Probabilmente ciò si può spiegare con il fatto che il piede si trova vincolato dentro la scarpa.
- Quando si cammina abitualmente con le scarpe si tende ad aumentare la lunghezza del passo e ad avere una maggiore flessione del piede verso l’alto (dorsiflessione).
- L’utilizzo di calzature più leggere e flessibili sembrerebbero provocate differenze cinematiche ridotte rispetto a chi cammina a piedi nudi.
- La camminata a piedi nudi dà origine a una spinta verticale iniziale ridotta e garantisce una distribuzione più uniforme della pressione sul piede. Questo probabilmente avviene perché il piede assume una posizione più piatta e la superficie di contatto.
Per il momento sono ancora troppo poche le ricerche su persone più avanti nell’età, che sono quelle che mostrano maggiori difficoltà di deambulazione e problemi ai piedi. Una indagine su questa fascia della popolazione potrebbe risultare particolarmente interessante per valutare le conseguenze di camminare a piedi nudi o calzati per tutta la vita.
[1] https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0966636215004993?via%3Dihub
I benefici di camminare a piedi scalzi
Non si tratta solo di una moda. Oggi molti pediatri, per esempio, consigliano il gimnopodismo a quei genitori che si domandano se camminare scalzi faccia bene.
In generale, i vantaggi di camminare scalzi riguardano postura e struttura del piede, ma la scienza sta analizzando anche altri aspetti legati al benessere generale, come la riduzione dello stato infiammatorio e il controllo della pressione sanguigna.
Stare a piedi nudi, inoltre, rappresenta uno stimolo per la propriocezione, ovvero la capacità di riconoscere il proprio corpo nello spazio. La pianta del piede, che è un’area particolarmente sensibile, contiene dei recettori che permettono di percepire lo spazio e il movimento che si sta compiendo in esso. Ciò permette di conservare una postura corretta e migliorare la deambulazione generale.
Avere una maggiore consapevolezza di sé nello spazio consente di ridurre anche il rischio di infortuni e di lesioni come distorsioni o fratture.
I bambini possono camminare a piedi nudi?
Per quanto riguarda i bambini, camminare scalzi sembra essere particolarmente consigliato fin dai primi passi. Nella fase di sviluppo della struttura muscolo scheletrica del bambino, la camminata senza scarpe consente di raggiungere un buono sviluppo del piede e dell’arcata plantare, ma anche della colonna vertebrale stessa.
Ciò ha un impatto positivo anche sullo sviluppo dell’andatura, così come della postura.
Anche per i bambini, così come avviene per gli adulti, ci sono superfici più adatte a camminare scalzi rispetto alle altre. Le superfici naturali come sabbia o erba sono senza dubbio le più indicate, perché permettono di ammortizzare il peso del corpo. Le superfici rigide, infatti, non assorbono il peso e provocano un carico totale sul piede.
Da questo punto di vista, camminare scalzi in casa non è proprio l’ideale, a meno che ci siano superfici, come tappeti o moquette, che assorbano il peso. Tuttavia, in casa ci sono meno rischi rispetto all’esterno di entrare in contatto con batteri e microbi. Quando si rientra in casa, sarebbe consigliabile togliere le scarpe che si usano all’esterno proprio per evitare di portare microorganismi patogeni all’interno.
Camminare scalzi fa bene a tutti?
Secondo gli esperti, è sufficiente camminare scalzi un’ora al giorno, per aiutare la postura e migliorare la struttura del piede.
Tuttavia, non è detto che porti gli stessi benefici a tutti: per esempio, chi soffre di diabete ha una maggiore sensibilità cutanea che può sconsigliare la camminata senza scarpe. Anche chi è afflitto da patologie al piede come la tallonite può subire effetti negativi.
In ogni caso, è sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico prima di decidere di camminare senza scarpe a lungo.