Filippo Tortu: il giovane velocista che batte tutti i record
Filippo Tortu, nato con il sangue da velocista, oggi è il primo italiano ad aver compiuto i 100 metri piani in un tempo record di soli 9”99, battendo il record dei 10”.
Il giovanissimo Tortu vanta il titolo di miglior velocista globale under 18, 20 e 23 sui 100 metri piani, un orgoglio italiano diventato un fuoriclasse in tutto il mondo per la sua capacità di essere diventato campione già alla sua giovanissima età.
Filippo Tortu: un talento di famiglia e una lavagna di obiettivi
Sembra che la passione per l’atletica sia stata tramandata al giovane Filippo direttamente nel DNA. Tutto inizia, infatti, nel secondo dopoguerra, quando nonno paterno Giacomo già si distingueva per le sue doti da velocista, correndo la bellezza di 100 metri in 10”9.
Dopo di lui spiccarono le doti del figlio, il padre di Filippo, Salvino Tortu, che si rivelò un piccolo talento di Tempio Pausania negli anni giovanili della sua carriera e che ottenne più riconoscimenti anni dopo come allenatore di livello internazionale. Lasciò però il testimone di velocista ai suoi due figli, Giacomo e Filippo, e iniziò ad allenarli personalmente sin da piccoli. Il più grande ebbe dei momenti di gloria da giovanissimo nelle categorie di età, ma è Filippo che si rivela anni dopo il vero talento di famiglia, sbaragliando tutto e tutti con i suoi record invidiabili.
Solitamente gli adolescenti, sulla parete della loro cameretta, affiggono dei poster che ritraggono i propri idoli, ma non il giovane Filippo. Lui, a soli 16 anni si rivelò già un uomo dagli obbiettivi chiari. Appese accanto al suo letto una lavagna con il suo tempo di 10”72 appena raggiunto nei 100 metri piani. Affianco a quel numero però scrisse anche -73: questi erano i centesimi che doveva eliminare dal suo record per arrivare a fare meno di 10”. Un obbiettivo importante per un sedicenne, ma Filippo non si è mai dato per vinto, e con grande fatica e tanti sacrifici, è arrivato a 20 anni appena compiuti a raggiungere il tempo di soli 9”99 che si era prefissato, diventando un vero e proprio campione.
Suo padre ha sempre creduto che lui potesse farcela e ha detto di aver sempre saputo che Filippo sarebbe diventato un campione, perché lui era nato per correre. E tutto questo orgoglio, unito a un talento incredibile, ha dato al ragazzo la forza e la determinazione per distinguersi dalla massa, diventando grande fra tanti.
Filippo Tortu: la carriera
Filippo Tortu iniziò la sua carriera all’età di soli 8 anni in Brianza, dove iniziò ad avvicinarsi all’atletica leggera. Per ben due volte, nel 2010 e 2011, vinse il titolo di ragazzo più veloce di Milano. E ancora frequentava le scuole medie. Nel 2013 raggiunse un tempo di soli 9”09 negli 80 metri piani, e nel 2014, a 16 anni, si laureò campione italiano dei 200 metri under 18, con 21”42. Nello stesso anno partecipò ai Giochi olimpici giovanili a Nanchino, ma durante le qualificazioni per la finale, non appena superata la linea del traguardo al secondo posto, cadde rovinosamente rompendosi le braccia. Solo la sfortuna gli impedì di partecipare alla finale.
Filippo non si diede per vinto, e nel 2015 entrò a far parte dell’Atletica Riccardi allievi a Milano, facendo un record di 20”92 nei 200 metri, battendo quello di Andrew Howe di 20”99 di 14 anni prima.
Nel 2016 si trasferì nella squadra delle Fiamme Gialle dei Juniores, e ottienne per ben due volte il primato italiano dei 100 metri, con 10”24, battendo il tempo di Pierfrancesco Pavoni di 10”25, che nessuno era riuscito a superare per 34 anni.
Partecipò quindi agli Europei di Amsterdam, dove batté il suo stesso record, correndo 100 metri in soli 10”19, ma senza riuscire a conquistare la finale.
A luglio dello stesso anno, Filippo partì per Bydgoszcz, in Polonia, per i Mondiali under 20. Correndo un tempo di 10”24, si aggiudicò il secondo posto, battuto solo dall’americano Noah Lyles.
Dopo un mese lontano dalle piste a causa di una distorsione, nel 2017 arrivò la prima vera vittoria agli Europei under 20 di Grosseto, dove vince la medaglia d’oro nei 100 metri piani con un tempo di 10”73 in gara fortemente disturbata dal vento.
Prese parte successivamente ai Mondiali di Londra per la categoria dei 200 metri, dove venne eliminato in semifinale, ma concorse per il titolo contro grandi nomi dell’atletica.
Il 23 maggio del 2018 a Savona, riuscì a battere il suo stesso record dei 100 metri con un tempo di soli 10”09. Qui decretò il secondo miglior tempo italiano di sempre, e il miglior tempo italiano in assoluto under 23.
Il 22 giugno 2018, Filippo, che aveva compiuto vent’anni da appena 7 giorni, si presentò al Meeting de Atletismo Madrid, dove il ragazzo riuscì a conquistarsi un posto nei libri di storia. Proprio quel giorno, Filippo Tortu corse i 100 metri piani con un tempo di soli 9”99, abbattendo con forza l’ostacolo dei 10” e diventando così il primo italiano in assoluto a scendere sotto quella soglia.
Il miglior tempo fino a quel momento era di 10”01, detenuto da Pietro Mennea dal 1979, grande idolo di Tortu e anche suo conoscente.
Filippo Tortu: un piccolo grande uomo
In quel momento, il ragazzo è riuscito a realizzare il suo sogno da adolescente, quello che con tanta speranza un giorno aveva appuntato sulla lavagna appesa in camera sua, e che ha fortemente desiderato di raggiungere. Con umiltà ha dichiarato di essere felice per un obbiettivo tanto importante soprattutto nella speranza di spronare i giovani ragazzi italiani ad avvicinarsi all’atletica leggera, affinché inseguano i propri sogni, qualunque essi siano.
Filippo Tortu è un esempio per tutti i ragazzi di oggi, perché è riuscito, non senza difficoltà, ad ottenere dei riconoscimenti molto importanti, e resterà nella storia non solo per il risultato sportivo, ma per la determinazione e l’umiltà da signore con cui è riuscito a conquistare tutta l’Italia.