Vincenza Sicari: il dramma dell’atleta azzurra
Vincenza Sicari è una maratoneta azzurra, che ha partecipato alle olimpiadi di pechino nel 2008. Nel 2014 è iniziato il suo dramma, quando una malattia l’ha costretta in un letto d’ospedale.
Quello che ad oggi non si riesce a capire, è la natura della malattia che l’ha colpita. Infatti, il parere medico iniziale è stato di sospetta malattia degenerativa neuromuscolare. Una situazione avvolta nel mistero, il suo è un male che per usare le sue stesse parole la sta divorando, ma al quale non riesce ancora a dare un nome.
Vincenza Sicari: dalla ricerca delle risposte al TSO
Vincenza cerca delle risposte, vuole sapere quale malattia le ha portato via la possibilità di camminare sulle proprie gambe. L’atleta azzurra ha una paralisi agli arti inferiori che le impedisce di fare qualsiasi movimento. Ad oggi vive una situazione che lei stessa definisce incredibile, invece di essere ascoltata e aiutata finisce nel reparto psichiatrico con un TSO disposto dall’ospedale di Padova. Qui è stata mandata per trovare risposte ad una paraplegia che non si riesce a spiegare con le analisi specifiche.
«Non trovano la causa della paralisi agli arti inferiori e mi fanno passare per pazza, nonostante i vari test abbiano già escluso problemi mentali». Vincenza Sicari risponde così a quanto disposto dall’ospedale, dichiarando che è pronta a denunciare tutti non avendo assolutamente pietà per chi l’ha abbandonata, anche tra i membri dello staff ospedaliero.
Abbandonata dal mondo che l’acclamava
Quello che più fa arrabbiare Vincenza Sicari, e sul quale anche l’avvocato dell’atleta Antonio Petrongolo si è espresso a conferma, è come sia stata trattata dal mondo dello sport di cui è stata un’icona per diverso tempo. Fino a quando correva ed era vanto per il tricolore, era osannata e seguita da un pool di persone, ora che ha veramente bisogno di sostegno è stata abbandonata da tutti. Non fanno eccezioni le istituzioni e quel mondo dello sport al quale Vincenza ha dato tanto e ha contribuito a dare lustro e spessore.
Ancora peggio è il dolore per quella che è la sua squadra, il Centro sportivo dell’Esercito con il quale la ragazza lodigiana di 39 anni ha corso per oltre 10 anni: «Si è completamente dimenticato di me. Ho gareggiato con loro 11 anni, anche a piedi scalzi e di notte perché serviva anche quello». Alle parole della maratoneta il comandante ha risposto piuttosto conciso «Io non posso fare niente».
La carriera di Vincenza Sicari e l’inizio del dramma
La nostra atleta, vanto azzurro della maratona, ne ha portate a casa ben 5, tra cui quella di Torino 2008 in 2h29’50”. Quella vittoria che è valsa il pass olimpico per poter partecipare a Pechino 2008, dove si è classificata 29ª.
Nel 2013 i primi sintomi di quello che oggi ha costretto Vincenza Sicari all’immobilità. Ha iniziato a sentire molta stanchezza, così tanta da trovare difficile anche solamente camminare. Spesso aveva la febbre e dalle prime visite emerse che il problema fosse una malattia degenerativa neuromuscolare.
Da qui cominciarono una serie di visite, analisi e ricoveri che però non hanno mai avuto nessun risultato che potesse tramutarsi in una cura efficace.
In una delle ultime analisi, ovvero una tac, i medici scoprirono la presenza di un tumore al timo . Venne operata per rimuovere il tumore, e la speranza che fosse quello la causa del problema che aveva colpito Vincenza fu vana. Questo non servì a rimetterla in piedi. Cominciarono una serie di “non so”, “rifacciamo gli esami”, senza mai riuscire a venire a capo della situazione.
Il dramma che si avvolge di mistero
La storia di Vincenza Sicari è incredibile. Da Roma si è dovuta trasferire altrove in cerca di risposte perché, nonostante come poi si è dimostrato avesse un tumore, veniva trattata come una pazza.
“L’unico ad ascoltarmi davvero è stato il professor Mariani dell’Istituto Sacco di Milano” ha detto Vincenza “grazie a lui mi sono sottoposta a due biopsie muscolari che hanno confermato la presenza di una malattia degenerativa ai muscoli”.
La grande assurdità della vicenda sta nel fatto che dopo questa diagnosi precisa, ha dovuto fare il giro di ben 32 ospedali diversi, dove ogni volta che arrivava le facevano appena due esami e confermavano la loro teoria: problema psichiatrico. Questo nonostante vi siano dati evidenti come due biopsie positive.
Una triste coincidenza
Sembra qualcosa di incredibile, una maratoneta che faceva delle sue gambe un vero e proprio motore e simbolo di grande forza, che adesso subisce i danni di una malattia che è andata a colpire proprio le sue grandi alleate. Una patologia che va a colpire nel proprio essere. Qualcosa che non ti divora solo nel fisico, ma che va a distruggere tutto quello che sei e che ti sei creato.
Da correre per chilometri senza mai stancarsi a non riuscire a camminare nemmeno per fare due passi, una sorta di contrappasso assurdo, specialmente quando la causa non ha ancora una forma e senza la possibilità di poterla contrastare. Ma il maratoneta la forza non ce l’ha sono nelle gambe, è anche dentro la testa, ed è la reale e vivida passione per il proprio sport a dare ogni volta la spinta a non mollare. Come si dice in gergo sportivo, il maratoneta vince alla distanza, per questo Vincenza Sicari non deve cedere e continuare a lottare.
Scopri il video che Vincenza Sicari ha fatto in occasione della Giornata Mondiale della Salute