I Chakra: come averne cura attraverso lo yoga
Il termine Chakra deriva dalla lingua sanscrita, e il significato è “ruota, cerchio o disco”. In pratica, attraverso l’utilizzo di questa parola si vanno a rappresentare quelli che sono i centri energetici del nostro corpo.
Trattasi di aree che hanno un compito ben preciso, ovvero quello di “ricevere e distribuire” a tutto il corpo la nostra energia vitale. Una delle attività che è strettamente legata ai Chakra e alla loro cura costante è sicuramente lo yoga.
Viaggio all’interno dei Chakra
Secondo quanto ci insegna la teoria dello yoga, tutte le persone sono formate da un corpo fisico che è visibile, e da uno energetico che invece è invisibile. Quest’ultimo è quello responsabile della regolazione delle nostre attività intellettuali e spirituali. Secondo sempre la parte teorica dello yoga, il corpo invisibile è fatto di “prana”, ovvero di quella che è la nostra energia vitale.
Il prana va a fluire in maniera precisa all’interno del corpo attraverso canali energetici chiamati “nadi“, che si trovano in grande quantità infatti se ne contano oltre 72.000. Quelli che sono considerati come principali però sono solamente tre, ovvero Sumshumna, Ida e Pingala.
Sumshumna è considerata la nadi principale; la sua presenza ha come base di partenza la spina dorsale e termina il suo tragitto alla sommità del capo. Anche le altre due nadi, ovvero Ida e Pingala, hanno come base di partenza la spina dorsale, ma invece che seguire una linea retta come la principale fanno un percorso a spirale. All’interno di questo “viaggio” si incrociano almeno sei volte per finire poi nel chakra numero 6, ovvero Ajna (detto anche terzo occhio).
I Chakra come abbiamo potuto constatare hanno una loro precisa funzione e ad essi sono associati anche altri elementi che li contraddistinguono. Ognuno ha un proprio colore, suono o mantra, un animale, un pianeta, una pietra e infine una divinità.
Lo yoga per prendersi cura dei propri Chakra
Lo scopo che si prefissa la pratica dello yoga è quello di andare risvegliare quell’energia che risiede alla base della colonna vertebrale, che come abbiamo visto è centro di partenza di tutti e tre i Nadi principali.
In particolare, Sumshumna, che è quello responsabile di condurre tale energia dalla spina dorsale alla sommità del capo. L’obiettivo dello yoga è quello di fare in modo che tale energia, risalendo per tutto il corpo, vada ad illuminare i 7 chakra principali (Muladhara, Svadhisthana, Manipura, Anahata, Visuddha, Ajna, Sahasrara).
Illuminazione dei Chakra
Cosa accade dunque quando un chakra viene illuminato dall’energia? In pratica, tale effetto ha per risultato il ritorno al suo regolare funzionamento, con conseguente riparazione di quelli che sono stati i danni causati dallo stress mentale, emotivo e fisico a cui siamo sottoposti ogni giorno. Per questo motivo, lo yoga che si focalizza appunto sull’illuminazione di tutti i Chakra, ha come finalità quella di mettere in sesto totalmente chi si sottopone alla sua pratica.
L’obiettivo è quello di far sì che l’armonizzazione dei propri Chakra sia fatta in maniera corretta, più precisamente in maniera equilibrata, in modo che l’energia riesca a passare evitando il rischio di arrestarsi a causa di blocchi energetici (chakra non armonici). In alcuni casi si deve anche stare attenti alla problematica opposta, ovvero ad un eventuale sovraccarico di energia. In entrambi i casi il risultato sarebbe un generalizzato malessere sia a livello fisico che a livello mentale.
Tenendo presente che i Chakra sono collegati ai gangli nervosi, così come alle ghiandole endocrine, il loro eventuale blocco avrà effetti pesanti sullo stato di crisi interiore e di malessere psicofisico, oltre che al rischio d’insorgenza di patologie agli organi che sono strettamente collegati a quelle ghiandole. Al momento in cui un chakra viene risvegliato, si arriva al raggiungimento di quella che è una maggiore coscienza di sé stessi e benessere psicofisico. Per questo lo yoga, che è la pratica con cui si ha la possibilità di risvegliare i Chakra chiusi, diviene la chiave di tutto il processo.